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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Il Green deal energetico si sposta oltre i confini Ue

La Strategia di Bruxelles per l’azione internazionale: transizione equa, Fer, efficienza, idrogeno, sicurezza approvvigionamenti, uso dell’euro (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia - La transizione prevista dal Green deal comporterà profondi cambiamenti anche nelle politiche energetiche europee nei confronti del resto del mondo. E’ l’assunto che ha spinto la Commissione Ue a sviluppare una nuova “Strategia europea di mobilitazione internazionale per l’energia”, che segue di dieci anni quella adottata nel 2011 e incentrata soprattutto sulla sicurezza degli approvvigionamenti di petrolio e gas.


La Strategia, ora in consultazione fino al 20 dicembre, propone infatti un approccio completamente diverso alla questione sicurezza, rilevando che “parallelamente alla riduzione della dipendenza della Ue dalle importazioni di combustibili fossili, si assisterà probabilmente a un aumento del fabbisogno di importazioni di materie prime essenziali, elettricità pulita e idrogeno rinnovabile”.

Le nuove politiche comunitarie affronteranno dunque “le dipendenze esistenti ed emergenti per l’industria Ue” e “l’impatto della transizione dell’Unione verso l’energia pulita sui Paesi esportatori di combustibili fossili”.

Bruxelles continuerà in ogni caso a “perseguire la sicurezza energetica, l’energia a prezzi accessibili e la resilienza del suo sistema energetico promuovendo mercati globali aperti, trasparenti, ben regolamentati, liquidi e basati su regole e l’uso dell’euro negli scambi di energia”.

Il documento di consultazione indica una vera e propria rivoluzione della “diplomazia energetica” Ue, che punterà ad accelerare una transizione energetica equa, a favorire l’accesso alle fonti rinnovabili, a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e a rafforzare la cooperazione con organizzazioni internazionali come Aie e Irena.

A questo scopo, la Strategia, di cui è prevista l’adozione attraverso una comunicazione nel primo trimestre del 2022, propone una serie di iniziative dirette e indirette attraverso canali bilaterali o multilaterali per sostenere la decarbonizzazione dei sistemi energetici all’interno della Ue e a livello internazionale. Anche perché, spiega il documento, “con l’emergere di nuove opportunità di esportazione per le imprese innovative sarà necessario garantire che queste possano competere nei Paesi partner alle stesse condizioni delle imprese locali, il che richiede iniziative mondiali di normazione, accordi commerciali e dialoghi settoriali in materia di regolazione”.

Oltre a stimolare a livello internazionale l’efficienza, le rinnovabili e l’integrazione dei sistemi (“anche attraverso maggiori interconnessioni”), la Strategia perseguirà l’introduzione di standard più elevati in materia di ambiente e sicurezza nucleare, il “rapido abbandono delle fonti energetiche più inquinanti (come il carbone)” e la riduzioni delle emissioni di metano.

Il focus internazionale della Ue sarà inoltre sull’idrogeno rinnovabile e low-carbon “per sostituire i combustibili fossili nel medio e lungo termine” e sull’accesso a “sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni”, con l’Africa tra le “priorità geografiche”.