Quotidiano Energia - E’ stata fortemente ridimensionata la quinta lista dei Progetti di interesse comune europeo (Pci), adottata venerdì 19 novembre dalla Commissione Ue, che contiene un totale di 98 iniziative: 67 nel trasporto e stoccaggio di elettricità, 20 nel gas, 6 nelle reti CO2 e 5 nelle smart grid.
Si tratta di 64 progetti in meno rispetto ai 162 originariamente candidati. Bruxelles spiega che la riduzione si deve all’accorpamento di alcune iniziative, alla più severa valutazione della sostenibilità (nella lista non figurano progetti petroliferi o nuovi progetti gas rispetto alla precedente), al completamento di 14 interconnessioni e alla Brexit che ha comportato l’esclusione di 12 iniziative legate al Regno Unito. Inoltre, si è tenuto conto dei progressi dei progetti da tempo inclusi nelle liste Pci.
Per quanto riguarda l’Italia, si registra l’esclusione di due progetti elettrici rispetto alla quarta lista: le interconnessioni con la Slovenia Salgareda-Divaca/Bericevo di Terna ed Eles e con l’Austria Somplago-Würmlach di Alpe Adria Energia. Quest’ultima è da tempo in fase autorizzativa, mentre la connessione slovena è finita lo scorso giugno nel mirino di Acer per i ritardi e la mancanza di progressi nel superare la fase iniziale.
Acer aveva espresso le stesse considerazioni per il rafforzamento della capacità di trasporto gas in Italia (Dorsale Adriatica) e i gasdotti Poseidon e EastMed, che tuttavia sono stati inclusi nella quinta lista.
Sono stati invece confermati gli elettrodotti Thusis/Sils-Verderio Inferiore (Greenconnector) con la Svizzera di Worldenergy, Tunisia-Sicilia di Terna e Steg (Elmed) e Corsica-Sardegna (Sacoi 3) di Terna ed Edf.
Confermati anche i progetti gas che riguardano l’Italia: l’interconnessione con Malta e il cluster comprendente le infrastrutture di trasporto dal Mediterraneo orientale (come detto EastMed e Poseidon dall’Albania all’Italia e il rafforzamento della rete interna italiana con la Dorsale Adriatica e il gasdotto Matagiola-Massafra).
Unica eccezione il gasdotto da 11 miliardi di mc all’anno tra Ungheria (Nagykanizsa) e Italia (Gorizia) via Slovenia, ammesso nella quarta lista ma escluso dalla quinta.
Nel complesso, i progetti per elettrodotti scendono dai 100 della quarta lista ai 61 della quinta, quelli per gasdotti da 32 a 20.
“Nessun nuovo progetto di infrastruttura gas è sostenuto nella lista, testimoniando la solidità e la resilienza dell’attuale rete dell’Unione e la determinazione della Ue di eliminare gradualmente il sostegno alle infrastrutture per i combustibili fossili”, spiega la Commissione, sottolineando che “il basso numero di progetti gas è anche il risultato della valutazione rafforzata della sostenibilità applicata ai Pci candidati nel settore”. Tale valutazione, precisa Bruxelles, è stata svolta “in stretto contatto” con le parti interessate (inclusi EntsoG, Acer e il gruppo regionale Ten-E) e ha riguardato l'impatto netto sulle emissioni di CO2: “Un progetto può mostrare risparmi positivi di CO2 quando il gas sostituisce il carbone o il petrolio, ma se l’effetto principale è portare a un aumento del consumo di gas piuttosto che eliminare gradualmente le fonti più inquinanti questo si traduce in una valutazione negativa”.
La quinta lista, contenuta in un regolamento delegato, sarà ora esaminata dall’Europarlamento e dal Consiglio Europeo, che entro due mesi potranno approvare o respingere la proposta della Commissione ma non chiedere modifiche.
La quinta lista dei Pci è l’ultima adottata sulla base dell’attuale regolamento 347/2013 Ten-E, al momento in fase di revisione per tenere maggiore conto della sostenibilità dei progetti.