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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Sicurezza energetica e transizione, le preoccupazioni del Copasir

Il presidente del Comitato, Adolfo Urso, illustra a QE i lavori per l’indagine parlamentare (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia - Il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, nutre dei timori sulla sicurezza energetica italiana, soprattutto in questa fase di transizione. Perciò, a metà ottobre ha avviato un’indagine conoscitiva sulla sicurezza energetica nell'attuale fase della transizione ecologica. Sul tema, deputati e senatori hanno già sentito il ministro Roberto Cingolani.

I lavori del Comitato fanno eccezione rispetto alle commissioni parlamentari, poiché le audizioni sono secretate e i resoconti non sono pubblicati. Proprio in virtù delle proprie funzioni di controllo, il Copasir ha poteri conoscitivi molto ampi e, oltre alle audizioni, può avere accesso a copie di atti e documenti. Anche per queste ragioni è espressamente previsto che il presidente del Copasir - composto da cinque senatori e altrettanti deputati - appartenga all’opposizione.

Attualmente il Comitato è infatti presieduto da Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia, che in quest’intervista a QE ha fornito maggiori dettagli sui lavori dell’indagine. Come detto, la prima audizione è stata con Cingolani. In quell’occasione, il ministro ha detto di aver esposto la situazione del caro-gas. Poche ore dopo, davanti alle commissioni Ambiente di Camera e Senato, ha poi avanzato la proposta di concentrarsi sui giacimenti italiani per ridurre l’effetto degli aumenti. Nel corso di quella audizione si è anche discusso dello scenario internazionale per l’approvvigionamento, delle direttrici della Commissione Ue, della neutralità tecnologica e della transizione per le imprese.

“Quando abbiamo deciso di attivare l’indagine temevano, appunto, proprio quello che poi si è verificato e che preoccupa la nostra Europa, i nostri imprenditori e le nostre famiglie, anche se l’Italia - occorre evidenziarlo - è messa meglio di altri partner europei per quanto riguarda le scorte, assolutamente adeguate alla necessità. Rischia invece molto sul fronte dei prezzi anche perché restiamo grandi importatori di energia. Avevamo visto giusto, purtroppo, quando abbiamo deliberato l’indagine”, spiega Urso riferendosi al cosiddetto caro-energia e soffermandosi sulla questione dell’approvvigionamento sia sotto il profilo dei costi che degli equilibri politici internazionali.

“Vogliamo capire come possa essere garantita la sicurezza nazionale con la necessaria e non più dilazionabile transizione ecologica: in quali tempi, con quali tecnologie e con quali costi, anche al fine di ridurre la nostra dipendenza dall’estero sia nelle forniture sia nella tecnologia degli impianti produttivi”, osserva.

“Parafrasando qualcuno a noi ideologicamente lontano”, aggiunge Urso citando gli scritti militari del leader comunista cinese Mao Tse-tung, “che la ‘rivoluzione’ ecologica non è un pranzo di gala. Dobbiamo esserne tutti consapevoli e per questo determinati nel raggiungere l’obiettivo”.

Entro quando potrebbe terminare l’indagine? “È nostra intenzione concluderla entro dicembre, in concomitanza con le decisioni che l’Europa dovrà assumere, per esempio sulla tecnologia green. Per l’Italia è assolutamente necessario che sia considerato il ruolo fondamentale del gas nella fase di transizione anche ai fini di una adeguata riconversione industriale degli stabilimenti siderurgici”, risponde il presidente del Copasir agganciando la scadenza parlamentare a quella dell’Ue sulla tassonomia.

Le audizioni continueranno in queste settimane ed è prevista anche una missione a Bruxelles: “Molto si decide in quelle sedi. I nostri relatori, l’onorevole Federica Dieni (M5S) e il senatore Paolo Arrigoni (Lega) hanno le competenze per incardinare al meglio i lavori”, dice Urso sul confronto con l'Ue.

Dopo Cingolani, il Copasir ha sentito il sottosegretario Gabrielli e sentirà fra martedì e giovedì il direttore dell'Aise, il generale Giovanni Caravelli, e il direttore dell'Aisi, il Prefetto Mario Parente. Questi ultimi auditi riferiranno sulle altre indagini del Copasir, ma anche sulla materia energetica. Successivamente saranno sentite “le autorità competenti, le associazioni di imprese, i Ceo delle principali aziende del settore”.

Secondo Urso è evidente che bisogna evitare di aumentare la dipendenza dall’estero “non solo nel campo dell’approvvigionamento ma anche per la tecnologia”, come per “pannelli solari per il fotovoltaico, semiconduttori o batterie”.

Il presidente Copasir commentando l’intervento di Cingolani, ha detto di aver “riscontrato una grande competenza e anche una visione strategica che tiene conto della sicurezza nazionale”.  Infine, si è dimostrato “fiducioso” sul fatto che “il Paese saprà cogliere questa grande occasione di transizione ecologica e digitale”.