Quotidiano Energia - All’avvio della Cop 26 sul clima e nel pieno della crisi innescata dal caro-energia, Bruxelles annuncia l’adozione entro fine anno delle raccomandazioni agli Stati membri sulla transizione giusta, previste dal pacchetto Fit for 55 e in cui si inquadra anche la comunicazione dello scorso 13 ottobre in risposta all’aumento dei prezzi dell’energia.
Le raccomandazioni, ora in consultazione fino al 19 novembre, “indicheranno agli Stati membri nuovi orientamenti su come garantire una transizione giusta verso la neutralità climatica, in particolare integrando e completando gli orientamenti precedenti, le politiche Ue, compresa l’attuazione del piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali, e gli strumenti di finanziamento e investimento esistenti”, spiega l’invito a presentare contributi.
Tra i temi inclusi nella raccomandazione figurano “l’elaborazione di pacchetti di misure completi per una transizione verde giusta e sostenibile”, mirati tra l’altro a “garantire un accesso universale e a prezzi abbordabili ai servizi essenziali, compresi l’energia e i trasporti, concentrandosi sui gruppi e sulle regioni vulnerabili”.
Le raccomandazioni punteranno inoltre a “sostenere gli Stati membri nella concezione di sistemi fiscali e di previdenza sociale equi” e a un “impiego ottimale dei finanziamenti pubblici e privati, compresi il nuovo Fondo sociale per il clima e i nuovi fondi della politica di coesione, come degli strumenti a tutti i livelli, per garantire complementarità e coerenza”. Scopo del documento sarà altresì la promozione della “partecipazione inclusiva delle parti sociali e di altri portatori di interessi” e “il rafforzamento del monitoraggio mediante definizioni, concetti e metodologie coerenti”.
Nell’invito a presentare contributi, la Commissione ricorda che gli Stati membri “hanno delineato e stanno già approntando una moltitudine di azioni per promuovere una transizione giusta”. Tuttavia, sottolinea l’Esecutivo comunitario, “c’è ancora margine per rafforzare l’impegno di ciascuno a elaborare e attuare politiche adeguate a favore di una transizione giusta e garantire la coerenza degli sforzi profusi a livello Ue e nazionale”.
Infatti, nella versione definitiva dei Pniec “la maggior parte degli Stati membri non hanno dato seguito, o lo hanno fatto solo in parte, alle raccomandazioni della Commissione sulle proposte di Pniec integrati nel settore della transizione giusta”, concentrando i Piani “principalmente sugli impatti socioeconomici dell’eliminazione progressiva del carbone e della povertà energetica e meno su altri aspetti”. In questo modo, avverte Bruxelles, “si rischia di compromettere la qualità dei piani sociali per il clima che gli Stati membri elaboreranno entro la metà del 2024 per proporre misure e investimenti nell’ambito del Fondo sociale per il clima”.
