Quotidiano Energia - Le emissioni verificate degli operatori inclusi nel sistema emission trading Ue hanno registrato nel 2018 un calo del 4,1% (o 73 milioni di tonnelate di CO2 equivalenti) rispetto all’anno precedente. Lo certifica il rapporto annuale adottato oggi dalla Commissione Ue, in base al quale – come nel 2017 – il calo è attribuibile in massima parte al settore elettrico, mentre le emissioni del settore aviazione sono cresciute del 3,9% (o 2,6 mln ton). In leggera discesa le emissioni dell’industria.
Il rapporto indica che nel 2019 sono stati conferiti alla Riserva di Stabilità poco meno di 400 mln di Eua, di cui oltre 40 mln dall’Italia. Nel 2020 tale volume è previsto in calo a 265 mln Eua (26,8 mln dall’Italia).
Nel 2018, il rafforzamento dei prezzi della CO2 ha portato ha introiti record per gli Stati membri dalla vendita di Eua: in totale circa 14 miliardi di euro, oltre il doppio rispetto al 2017. I 28 hanno speso in iniziativa per l’energia e il clima quasi il 70% di tale cifra, ben oltre il 50% previsto dalle norme Ue.
Sempre oggi, la Commissione ha adottato il regolamento contenente le regole per l’adeguamento dell’allocazione di Eua gratuite al livello di attività degli stabilimenti per il quarto periodo Ets, che inizierà nel 2021.
L’adeguamento, che scatterà dopo un cambiamento delle attività del 15%, renderà il sistema più flessibile rispetto a quello del periodo 2013-2020, sottolinea una nota.
Il rapporto sulle emissioni verificate e il regolamento sulle allocazioni gratuite sono disponibili in allegato sul sito di Quotidiano Energia.