Quotidiano Energia - Mentre nel Paese continua a dominare il caos, l’industria petrolifera libica prosegue il suo sforzo per normalizzare le attività. E i primi risultati iniziano a vedersi, con la compagnia di Stato Noc che segnala a luglio un incremento degli introiti del 23% congiunturale a 2,1 mld $ per la vendita di greggio e prodotti lavorati.
La compagnia attribuisce la crescita delle entrate a un progresso delle esportazioni iniziato alla fine di giugno. “Il settore petrolifero libico però è ancora vulnerabile al deterioramento della sicurezza nel Paese”, mette in guardia in una nota il numero uno di Noc, Mustafa Sanalla, ricordando come i sabotaggi alla pipeline di El Sharara abbiano “ridotto significativamente i ricavi”.
“Le entrate oil & gas contribuiscono per oltre il 92% al bilancio della Libia”, fa notare ancora Sanalla, “nonostante sia stato reso disponibile meno del 58% del nostro budget annuale”. Il manager conclude quindi rimarcando che “il settore energetico e le infrastrutture di sicurezza della Libia devono essere adeguatamente finanziati per garantire che siano isolati dal conflitto in corso”.