Quotidiano Energia - L’East Mediterranean Gas Forum (Emgf) si avvia a diventare un’organizzazione internazionale stabile, nel cui seno sarà creato un Gas Industry Advisory Committee per coinvolgere nell’iniziativa l’industria del settore pubblica e privata. Lo hanno deciso i rappresentanti di Italia, Egitto, Cipro, Grecia, Israele, Giordania e Autorità Palestinese al termine del secondo vertice ministeriale dell’Emgf svoltosi ieri al Cairo, cui hanno partecipato anche il direttore generale della DG Energia Ue, Dominique Ristori, il segretario all’Energia Usa, Rick Perry.
Nella dichiarazione conclusiva dell’incontro – presente per l’Italia il sottosegretario Mise Andrea Cioffi – i sette Paesi hanno concordato di stabilire la sede dell’Emgf nella capitale egiziana e approvato le regole che sovrintenderanno al lavoro del gruppo di alto livello che porterà avanti le attività del Forum.
Sono stati inoltre approfonditi i temi discussi al primo Emgf svoltosi all’inizio dell’anno. In particolare, “le modalità di cooperazione per lo sviluppo graduale dei corridoi infrastrutturali gas, al fine di accelerare la monetizzazione delle esistenti riserve di gas del Mediterraneo orientale, utilizzando le infrastrutture esistenti e sviluppando ulteriori infrastrutture per facilitare lo sfruttamento delle future scoperte”.
Nel corso del Forum, che ha deciso di tenere il suo prossimo incontro ministeriale al Cairo nella seconda metà di gennaio 2020, Ristori ha annunciato che la Commissione europea assicurerà un sostegno finanziario alle attività dell’organismo, mentre i ministri hanno approvato il primo studio condotto in collaborazione con la Banca Mondiale sul potenziale del gas nella regione e gli scenari per lo sfruttamento e l’esportazione delle risorse.
Convitati di pietra dell’incontro il Libano, che ha avviato prospezioni petrolifere in un’area offshore contesa con Israele, e la Turchia, cui la Ue ha appena comminato sanzioni per le trivellazioni al largo di Cipro.
Grande accordo, invece, tra gli altri partecipanti al Forum. Il ministro dell’Energia israeliano, Yuval Steinitz, ha annunciato che il prossimo novembre il Paese inizierà le esportazioni verso l’Egitto del gas estratto nei giacimenti offshore di Tamar e Leviathan, sulla scorta di un accordo da 15 miliardi di dollari che prevede la fornitura di 7 mld mc all’anno. “I test del gasdotto da Israele all’Egitto sono stati completati”, ha detto Steinitz ai giornalisti.
In Egitto dovrebbe essere diretto anche il gas del giacimento cipriota Aphrodite. Il ministro dell’Energia di Nicosia, Giorgos Lakkotrypis, ha infatti reso noto che il piano di sviluppo del giacimento, che “sarà finalizzato nelle prossime settimane”, include la realizzazione di un gasdotto verso il Paese arabo.
Aphrodite, che entrerà in produzione tra il 2024 e il 2025, è operato da Noble Energy e Delek Drilling, gli stessi soci di Tamar e Leviathan.