Quotidiano Energia - Sempre più impianti di taglia ridotta alimentati da rinnovabili diffuse o finalizzati a perseguire l’efficienza energetica insita nella cogenerazione.
Il consueto monitoraggio dell’Autorità sulla generazione distribuita, relativo al 2017, conferma il trend in corso ormai da diversi anni. Evidenziando inoltre un incremento dell’autoconsumo, anche per effetto della maggior diffusione di sistemi semplici di produzione e consumo per lo più caratterizzati dalla presenza di FV o cogenerazione.
Più nel dettaglio, nel 2017 si sono registrati 44.694 impianti in più, quasi del tutto imputabili al FV (+41.955), mentre sono stati molto più ridotti i contributi di eolico (+1.981), termoelettrico (+422) e idroelettrico (+336). Alla fine dell’anno risultavano installati 788.577 impianti per una potenza efficiente lorda totale pari a circa 31.299 MW (circa il 26,7% del parco di generazione nazionale).
Con riferimento alla potenza installata si è verificato un lieve incremento pari a 603 MW: +341 MW FV, +158 MW eolici, +103 MW idro e solo +1 MW termoelettrici. Sul fronte produzione, l’aumento è stato pari a 1.352 GWh (+2.095 GWh FV e +752 GWh termoelettrici) a fronte di un calo dell’idroelettrico (-1.474 GWh) e, in misura minore, dell’eolico (-24 GWh).
Gli impianti esclusivamente alimentati da rinnovabili rappresentano il 99,7% del totale in GD e l’86,3% della potenza efficiente lorda.
Venendo invece alla piccola generazione (impianti fino a 1 MW), il 96,7% dell’energia elettrica prodotta è di origine rinnovabile mentre le Fer riguardano il 99,8% degli impianti totali.
Nel caso della GD, la quota di utilizzo per consumo in sito è pari al 24,1%, mentre il 72,6% dell’energia prodotta è stato immesso in rete e il restante 3,3% è stato utilizzato per l’alimentazione dei servizi ausiliari. Nel 2017 si è verificato un aumento dell’autoconsumo di circa 1,4 TWh in termini assoluti (da 14,1 a 15,5 TWh) con un incremento dell’incidenza in termini percentuali sulla produzione lorda totale pari a 1,7 punti percentuali.
Con riferimento alla destinazione dell’energia elettrica immessa in rete, per il 22,2% è stata ceduta direttamente sul mercato, mentre il restante 50,5% è stato ritirato dal Gse (di cui lo 0,2% relativo al Cip6).