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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

“La sharing mobility si consolida, ora adeguare la normativa”

Nel 2018 noleggi in crescita del 27%, ma diminuiscono i “curiosi”. Il report Aniasa: “Per le flotte aziendali mancano ancora alternative valide al diesel”. Intanto Enjoy lascia Catania: “Troppi atti vandalici” (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia - Non si ferma la crescita della sharing mobility in Italia. Secondo il report pubblicato oggi da Aniasa, l’associazione che in Confidustria rappresenta i servizi di mobilità, nel 2018 gli iscritti alle piattaforme di condivisione dei veicoli hanno sfiorato quota 1,8 milioni (dagli 1,3 mln del 2017), con un numero di noleggi in aumento del 27% a 11,9 mln. Stabile a 6.600 unità la flotta dei mezzi in sharing, mentre frena il numero degli utenti che hanno effettuato almeno 1 noleggio nell’ultimo semestre: -20% a circa 640.000.

Un segnale di difficoltà per il settore? No secondo Aniasa: “Questo dato era un po’ nell’aria, in quanto il modello di business del car sharing, che ha attratto nei primi anni nuovi clienti, ma anche dei ‘curiosi’, dal 2018 ha iniziato finalmente a stabilizzarsi su una base di clienti più fedeli”, che “fanno ricorso sistematico a tali servizi di mobilità”. Analizzando il profilo degli utilizzatori, si nota una crescita della platea femminile, con una quota passata dal 34% del 2016 al 37% del 2018, e dei più giovani, con il peso della fascia di età 18-25 anni salito dal 22 al 26%. L’età media scende leggermente, attestandosi poco sopra i 35 anni.

In marginale calo la durata media del noleggio (da 29 a 28 minuti circa) a fronte di un lieve aumento dei km percorsi (da 6,6 a 6,8). L’orario di picco resta quello dalle 16 alle 19 e ciascun giorno della settimana pesa tra il 13 e il 15% del totale. Reginette del settore sempre Roma e Milano, con oltre l’80% del totale dei noleggi.

Di fronte a questi numeri, Aniasa ritiene che “per garantire a questo settore strategico per la mobilità un maggiore sviluppo (…) l’introduzione di una disciplina del vehicle sharing non possa più essere rinviata”. Per l’associazione, “gli aspetti sui quali è necessario intervenire” riguardano in particolare gli accessi alle Ztl, la regolamentazione dei parcheggi, la segnaletica di riferimento e la realizzazione di stalli dedicati nei centri storici, riservando peraltro ai veicoli condivisi “almeno il 40% degli stalli di ricarica elettrica”.

In una logica di “complementarietà con il trasporto pubblico”, è inoltre “strategica” secondo Aniasa “la realizzazione e la capillare diffusione di vere e proprie ‘isole della mobilità’”, ossia “aree dedicate, attrezzate con colonnine ricarica per le auto elettriche, in prossimità di snodi ferroviari/scambi di interconnessione” con il Tpl. Allo studio dell’associazione anche “formule di responsabilità condivisa con l’utilizzatore attraverso nuovi schemi assicurativi”, contro il “numero crescente di episodi di vandalismo”. Proprio il vandalismo, insieme a risultati “inferiori alle attese”, hanno tra l’altro spinto Enjoy ad annunciare ufficialmente oggi l’interruzione del servizio a Catania a partire dal 20 maggio.

Fronte alimentazioni, l’associazione nota poi che “i provvedimenti e le dichiarazioni immotivate contro il diesel rischiano di compromettere economicamente la collegata filiera industriale”, rilevando che in ogni caso “i fleet manager hanno visioni più razionali rispetto ai privati” e “ad oggi non vi sono valide alternative economiche, specialmente per i segmenti medio-alti” al gasolio. Nel mirino di Aniasa anche il bonus/malus introdotto nell’ultima legge di Bilancio. Lo scorso anno il settore noleggio nel suo complesso ha visto il 70% di immatricolazioni diesel, in calo così come la benzina, a fronte di un raddoppio di share delle auto alternative al 7,5% (+150% 5.000 unità le elettriche). “Risulta difficile indicare quale alimentazione sarà preferita per le scelte aziendali nei prossimi anni”, conclude comunque l’associazione.

Citato infine dal presidente di Aniasa, Massimiliano Archiapatti, il nodo della detraibilità dell’Iva per le auto aziendali: “Si commenta da solo il fatto che oggi in Germania si goda di un vantaggio fiscale del 100% e in Italia solo del 19%”.