Quotidiano Energia - Mettere a fuoco le norme in materia di accesso ai dati di consumo dell’energia contenute del Pacchetto energia-clima Ue e confrontare le esperienze di alcuni Paesi europei per identificare casi rilevanti di barriere all’uso “smart” dei dati. E’ stato questo il tema del workshop organizzato il 20 marzo a Bruxelles dalla European energy retailers (Eer) assieme a Esmig, l’associazione europea delle aziende che si occupano di tecnologie e apparecchi per la misurazione dei consumi di energia.
Nel corso del workshop – che ha visto la partecipazione tra gli altri della responsabile unità retail della DG Energia della Commissione Ue, Anna Colucci, e del vice-direttore dell’unità smart living and mobility della DG Connect, Cristina Martinez – è stato rilevato che, anche dove vi è un’infrastruttura di misurazione, possono mancare le regole che ne assicurino ai venditori un accesso tempestivo (come nel caso della Spagna) e che l’infrastruttura di raccolta remota dei dati può restare indietro rispetto alla diffusione degli smart meter (Francia e in misura minore Italia).
E’ stato inoltre sottolineato che è possibile un modello in cui non è necessariamente il distributore a gestire i dati degli smart meter (accade nel Regno Unito) e che anche in un Paese in cui il retailer non è il punto di contatto commerciale unico con il cliente la regolazione si sta reimpostando in senso opposto (Svezia).
Per rendere più “smart” l’uso dei dati che i nuovi smart meter sono in grado di leggere, Eer e Esmig raccomandano lo sviluppo di una standardizzazione europea, l’interoperabilità, un monitoraggio da parte delle autorità di settore sull’effettiva lettura dei dati, regole per un accesso pieno ai dati da parte dei venditori e una corretta informazione.
“I retailer devono avere accesso a dati di alta qualità, tempestivi e granulari per poter offrire ai clienti servizi mirati che li aiutino a comprendere, gestire e ottimizzare al meglio il loro consumo di energia”, ha dichiarato il presidente di Eer, Michele Governatori, augurandosi che il Pacchetto energia-clima e i seguenti atti attuativi “contribuiscano a eliminare le barriere normative, tecniche e informative che ancora esistono”.