Quotidiano Energia - “Dall’utilizzo delle infrastrutture gas esistenti per il trasporto e lo stoccaggio di maggiori volumi di energia rinnovabile e decarbonizzata si possono ottenere considerevoli risparmi economici rispetto alla realizzazione di nuove reti elettriche”. E’ quanto sostiene Gas Infrastructure Europe (Gie) nella “Vision 2050”, in cui l’associazione europea degli operatori delle infrastrutture gas sostiene che “la decarbonizzazione può essere raggiunta solo in modo economico, facilitando tutti i processi energetici a basse emissioni di CO2, incluse quantità significative di gas rinnovabili o decarbonizzati come combustibile per il riscaldamento, la generazione elettrica, l’industria e il trasporto terrestre e marittimo”.
Nella Vision 2050 (disponibile in allegato), Gie prevede che il ruolo delle infrastrutture gas sarà “di valore inestimabile nella transizione energetica, sulla base dei tre pilastri infrastrutture, integrazione e innovazione”. Per parte sua, l’associazione si “impegna a contribuire al raggiungimento degli obiettivi Ue concordati nell’ambito dell’Accordo di Parigi sul clima, garantendo al tempo stesso la fornitura di energia a prezzi accessibili per tutti i cittadini”.
Presentando ieri la Vision 2050, Gie ha anche annunciato la nomina di 4 membri nel consiglio dell’associazione: Gaetano Mazzitelli (Snam), Torben Brabo (Energinet), Piotr Kuś ( Gaz-System) e Harald Stindl (Gas Connect Austria). Quest’ultimo è stato anche nominato presidente di Gas Transmission Europe (Gte), il comparto di Gie dedicato ai gasdoti.
In occasione della nomina, Stindl ha sottolineato che la recente decisione tedesca di uscire gradualmente dalla generazione a carbone entro il 2038 avrà “conseguenze profonde e positive per l’industria del gas”.
Da ricordare che Gas Connect Austria è controllata da Snam con il 40%.