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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

G7 Energia: si riparte da Fer, R&S e sistemi decentrati

Ad Halifax la presidenza canadese cerca di riconquistare gli Usa. Al vertice il sottosegretario Mise Crippa e il ministro dell’Ambiente Costa

Quotidiano Energia - Visto il fallimento dei vertici ministeriali G7 tenutisi nel 2017 durante la presidenza italiana a causa del rifiuto degli Usa di sottoscrivere la dichiarazione conclusiva sull’Energia e i punti sul clima e sulla finanza verde di quella sull’Ambiente, il Canada ha adottato quest’anno un approccio più morbido e generico per evitare una nuova autoesclusione di Washington.
Non a caso, al termine del G7 Energia e Ambiente di Halifax chiusosi venerdì non sono state diffuse dichiarazioni finali ma soltanto comunicati in cui si elencano le principali conclusioni degli incontri sui singoli temi.
I rappresentanti di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Usa e Italia – per il nostro Paese erano presenti tra gli altri il ministro dell’Ambiente Sergio Costa e il sottosegretario Mise Davide Crippa con il d.g. Gilberto Dialuce – si sono riuniti nella ministeriale Energia dedicata alla “Realizzare i sistemi energetici di domani” e in una riunione congiunta Energia-Ambiente sul “Benessere degli oceani, dei mari e delle comunità costiere resilienti”, nell’ambito del tema G7 “Lavorare insieme sul cambiamento climatico, gli oceani e l’energia pulita”.
Nella prima riunione i ministri hanno concordato di proseguire le iniziative a sostegno delle fonti rinnovabili, dell’efficienza, del risparmio, della domanda flessibile, delle tecnologie digitali (in primis storage e smart grid), della sicurezza e diversificazione degli approvvigionamenti, dell’integrazione dei mercati e della cybersecurity.
“Lo sviluppo di misure di demand-side response e stoccaggio energetico è sempre più decisivo per garantire la flessibilità necessaria a integrare una quota crescente di energia da Fer”, ha dichiarato Crippa, secondo il quale bisogna inoltre “ridurre le barriere tecniche ancora esistenti e definire un quadro regolatorio abilitante anche in ragione del ruolo crescente della generazione distribuita e di soggetti innovativi come le comunità energetiche”.
Quanto ai fossili, il G7 ha ribadito l’obiettivo di eliminare entro il 2025 i sussidi inefficienti e sottolineato l’importanza della ricerca e sviluppo, in particolare sui sistemi di cattura e stoccaggio della CO2. Nel gas, i ministri hanno auspicato “una maggiore flessibilità delle clausole contrattuali, inclusa l’eliminazione delle restrizioni alla destinazione e di altri meccanismi restrittivi dello stesso tipo”.
Il G7 ha poi concordato di sviluppare due iniziative congiunte sulla cybersecurity e sulle reti e ha aderito alla campagna “Equalby30” promossa da Italia e Canada, che ha come obiettivo – ha spiegato Crippa su “Facebook”  – “la rimozione degli ostacoli alla partecipazione attiva delle donne nei settori tradizionalmente occupati da uomini, come il settore dell’energia pulita”, attraverso “azioni concrete in settori specifici quali la costruzione della conoscenza, lo sviluppo della carriera e il dialogo”.
Nel vertice congiunto Energia-Clima sono stati invece affrontati i temi dell’energia marina (incluso l’eolico offshore galleggiante), dei sistemi energetici delle aree costiere vulnerabili, dell’inquinamento da plastica degli oceani e della pesca sostenibile.
Secondo i dati di Ocean Energy Europe (Oee), l’energia del mare potrebbe soddisfare entro il 2050 il 10% della domanda elettrica della Ue, ha ricordato Crippa, annunciando che in Italia “per il triennio 2019-2021 stiamo elaborando il nuovo Piano di ricerca di sistema elettrico in cui l’energia marina avrà un ruolo maggiore rispetto agli anni passati”. L’Italia “ha interesse a sfruttare l’energia del mare e delle maree per produrre energia pulita e questo interesse può riconoscersi in differenti strumenti di supporto per stimolare questa tecnologia, quali i ‘feed-in tariff’”, ha affermato il sottosegretario, che ha anche auspicato “una visione unitaria” per “gli asset legati allo sfruttamento degli idrocarburi in mare” per una loro “conversione e specializzazione”. Nel nostro Paese, ha concluso, “si registra interesse sul piano industriale di tecnologie per l’uso dell’eolico offshore in acque profonde”.
Il ministro Costa ha reso noto per parte sua che, in occasione di un incontrato bilaterale ad Halifax con il presidente dell’Epa statunitense Andrew Wheeler, sono state poste le basi di una road map Italia-Usa contro lo spreco alimentare.
“Ogni anno nel mondo si buttano via circa 1,6 miliardi di tonnellate di cibo, per un valore di 1.200 miliardi di dollari”, ha stigmatizzato Costa su Twitter.