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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

A Roma l’intermodalità passa per “la cura del ferro”

Siglato ieri l'accordo Roma Capitale-RFI-FSSU

Canale Energia - La nuova “cura del ferro” per sanare i malesseri del trasporto urbano della Capitale, soprattutto dei pendolari che si muovono verso e dentro la Città eterna, ha un budget di 400 mln di euro e prevede interventi programmati in 4 aree:Tiburtina, Tuscolana, Trastevere, Ostiense. Al Campidoglio è stato firmato ieri il Protocollo d’intesa tra Roma Capitale, Rete Ferroviaria Italiana e FS Sistemi Urbani per “migliorare la realtà esistente con un’opera corale” e “molto pensata, frutto di un lavoro lungo mesi”, spiega alla stampa il primo cittadino Virginia Raggi. “Si torna a programmare sul serio secondo una visione che nel corso degli anni non è stata attuata”, prosegue il Sindaco, per “ricucire e riconnettere le periferie al centro e dare nuovo respiro alla città, per rimettere al centro la persona”. Un lavoro, come spiega il sindaco, che attecchirà sul confronto continuato e continuativo tra esperti di mobilità, urbanistica e gestione della rete ferroviaria e sarà monitorato da una cabina di regia.
Un cambio di rotta che nella sostanza è un ritorno alle origini, spiega Maurizio Gentile AD di RFI, e che dà uno scossone al percorso di collaborazione già avviato: “Il piano rimette ordine a iniziative intraprese negli anni e non coerenti con il programma iniziale”. Nello specifico, gli interventi riguarderanno la chiusura dell’Anello Ferroviario Nord, raddoppiato nella tratta Valle Aurelia-Firenze e sulla linea FL5. Questo “rivoluzionerà il concetto mobilità a Roma”, prosegue il Sindaco, perché sarà “interno al raccordo anulare” e “consentirà di spostarsi senza macchine attraverso linee radiali che la intersecano”. Anello che “era definito gronda merci”, commenta l’AD di RFI rispondendo alle domande dei giornalisti in sala, ma “tengo a sottolineare” che “non abbiamo linee completamente dedicate”. Più che di una via per il trasporto merci ci si è accorti che “Roma ha bisogno di un anello ferroviario”, un “servizio metropolitano di superficie” con treni regionali, si promette, che abbiano cadenza simile a quella del servizio metropolitano.
Si aggiunge l’intervento in 3 fasi sul Pigneto – alla prima sono destinati 12 mln di euro – per renderlo un “nuovo nodo di scambio al pari di Termini e Tiburtina”, commenta Linda Meleo Assessore alla Città in Movimento di Roma. Nella prima fase, da qui a novembre, si realizzerà un nuova fermata tra le stazioni di Roma Tuscolana e Tiburtina con l’interscambio tra i servizi FL1-FL3 e la linea C della metropolitana. L’intervento, che vuole “ridurre il passaggio a Termini”, rimarca la Meleo, sarà seguito dalla copertura integrale e longitudinale del vallo ferroviario nell’ultima fase del progetto per “ricucire parti della città”.
Nella “Roma del Futuro”, come ha definito l’AD di Sistemi Urbani Gianfranco Battisti la realtà urbana che potrà nascere sull’esempio della Milano di oggi, sono previsti interventi di modifica al Piano regolatore generale (PRG) ferroviario di Roma Tuscolana e l’avvio delle attività per un nuovo Piano di Assetto Urbanistico con la realizzazione di un nodo di interscambio con la fermata della metro A Ponte Lungo. “L’area è ritenuta ad alto potenziale dal punto di vista dell’abitabilità”, commenta l’AD, ed è “tutta da pianificare”.
Nel piano di assetto della stazione di Roma Tiburtina è prevista la demolizione della sopraelevata, la riarticolazione delle aree edificabili la rimodulazione del sistema dei parcheggi. In particolare, si sta pensando, spiega Battisti, al “lotto C1 a vocazione alberghiera” per cui “sarà lanciata una gara internazionale a fine ottobre”. “Incontreremo gli investitori internazionali – prosegue l’AD di FSSU – proponendo loro le vision già raccolte dai giovani arichitetti”. Perché “una prima analisi di mercato condotta sui flussi turistici a Roma mostra un potenziale importante”. Senza escludere gli studentati e la “creazione di hub e servizi per giovani”.
Da non dimenticare che il trasporto su ferro e gomma convive bene con quello in condivisione, su due o quattro ruote, elettrico o tradizionale. Per una pianificazione coordinata e sistemica il PUMS è ora nella sua seconda fase e diversi sono gli esperti, i Mobility Manager di enti pubblici e privati, che possono contribuire alla ripianificazione urbanistica e dei trasporti. Ne parliamo nella video intervista all’Assessore Meleo in cui tocchiamo tre punti: nuovi parcheggi dedicati al car sharing, colonnine fast recharge per la mobilità elettrica e nuovi mezzi di trasporto pubblico Atac.