Quotidiano Energia - Il dumping sociale e ambientale sarà preso in considerazione nel valutare le misure anti-dumping. E' una delle principali novità della proposta di regolamento approvata ieri dall'Europarlamento a larga maggioranza (554 voti a favore, 48 contrari e 80 astensioni), che entrerà in vigore dopo l'approvazione formale da parte del Consiglio.
Il regolamento (il testo approvato è disponibile in allegato sul sito di QE) prevede il monitoraggio delle regole e delle condizioni vigenti nei Paesi esportatori da parte della Commissione, sul quale le imprese della Ue potranno basarsi per presentare reclami in caso di dumping senza alcun onere di prova supplementare. Le piccole e medie imprese riceveranno assistenza nella gestione dei reclami e tutte le parti interessate, in particolare i sindacati, potranno contribuire alle decisioni riguardanti le misure di difesa commerciale.
Tra le "distorsioni significative" che possono far scattare le difese anti-dumping comunitarie, il regolamento cita il caso in cui "i prezzi o i costi dichiarati, ivi compresi i costi delle materie prime e dell'energia, non sono il risultato delle forze del libero mercato".
Commentando le nuove norme, che sostituiscono il sistema della lista dei Paesi non a economia di mercato, il presidente della commissione Commercio internazionale dell'Europarlamento, Bernd Lange (S&D), ha sottolineato che "per la prima volta, la legislazione mondiale in materia di difesa commerciale terrà conto del rispetto delle norme su lavoro e ambiente".
Il relatore del provvedimento, l'italiano Salvatore Cicu (Ppe), ha spiegato che il regolamento permette di "utilizzare una nuova metodologia che tutelerà l'industria europea e ci consentirà di non perdere migliaia di posti di lavoro".