Quotidiano Energia - Archiviata la cessione di TotalErg, "che in realtà sono quattro operazioni in una considerando la rete, la divisione lubrificanti, il Gpl e Restiani", per Erg è subito tempo di guardare al futuro. Un futuro tutto concentrato sulle rinnovabili spiega a QE il presidente Edoardo Garrone, rilevando che "nel prossimo piano industriale, in arrivo entro fine anno o nel primo trimestre 2018, terremo ovviamente conto dell'iniezione di risorse derivanti dalla vendita di TotalErg". E dopo idro ed eolico, la società guarda ora anche al fotovoltaico.
"Fino a un anno fa non consideravamo il solare", sottolinea Garrone, "ora invece lo guardiamo con grande attenzione e potrebbe arrivare qualche operazione in questo senso". In Italia o all'estero? "Stiamo valutando entrambe le alternative", precisa il presidente Erg, "ma a parità di condizioni preferiremmo cominciare dall'Italia, per fare esperienza in questo settore, e poi magari espanderci anche all'estero. Però è ancora tutto in divenire".
Commentando la decisione di cedere la distribuzione carburanti, Garrone spiega che "il ragionamento strategico" dietro la scelta "è collegato essenzialmente alla volontà del gruppo di completare l'uscita dall'oil", cominciata con la vendita della raffinazione. Peraltro, osserva, "il contesto di mercato del downstream ha vissuto un profondissimo cambiamento in questi anni, anche con la crescita esponenziale delle no-logo e una sempre maggior concorrenza sui prezzi", ma la mossa in controtendenza di Api di puntare sul consolidamento per sfruttare le possibili sinergie "può portare senz'altro a ottimi risultati, di cui noi siamo stati antesignani a suo tempo creando la joint venture con Total".
L'esito della vendita, con il passaggio ad Api della rete TotalErg, della quota di Trecate e del polo logistico di Roma, soddisfa Garrone non solo dal punto di vista industriale, ma anche in un'ottica di "italianità". "Api ha fatto un'ottima operazione e noi siamo felici di aver venduto a un'azienda familiare italiana che ha avuto un ruolo nel comparto oil nazionale storico come il nostro", rimarca il presidente Erg, sostenendo che "da italiano, un'operazione simile non può che essere vista positivamente".
L'addio di Erg al mondo oil arriva tra l'altro in un momento di transizione cruciale per i trasporti e la mobilità. "I tempi di sostituzione delle automobili tradizionali saranno medio-lunghi", nota al riguardo Garrone, osservando che in ogni caso per una crescita dell'auto elettrica "l'Italia dovrà fare grandi investimenti infrastrutturali".