Quotidiano Energia - Le perdite di rete nei sistemi elettrici europei sono restate mediamente stabili nel periodo 2010-2015, anche se con variazioni di anno in anno e tra Paese e Paese. Nel 2015, le perdite complessive (trasmissione e distribuzione) sono andate dal 2,24% del totale dell'energia immessa in rete in Finlandia al 10,44% a Cipro, con l'Italia a metà classifica con il 6,2%. E' quanto emerge dal rapporto "Power Losses" del Consiglio dei regolatori energetici europei (Ceer), che fornisce un esaustivo rendiconto delle perdite tecniche e non tecniche (furti, consumi non contabilizzati etc.) e dei relativi costi, nella maggior parte dei casi (Italia inclusa) trasferiti ai consumatori attraverso gli oneri di rete.
"Ridurre le perdite di rete è un obiettivo importante, anche perché i costi sono sostenuti dai consumatori, e il massimo potenziale di riduzione è a livello di distribuzione in cui vi sono significative perdite non tecniche", ha commentato il presidente di Ceer, John Mogg.
L'associazione dei regolatori europei suggerisce perciò una serie di raccomandazioni, a cominciare da incentivi ai Tso per ridurre le perdite anziché passarne l'onere ai consumatori. Ceer chiede inoltre di armonizzare le definizioni al fine di migliorare il benchmarking, rendere disponibile una maggiore quantità di dati (allo scopo di consentire il calcolo delle perdite di distribuzione come percentuale dell'energia immessa in rete) e includere le perdite nella stima di costo delle infrastrutture che sovrintende alle decisioni di investimento.
Per le perdite tecniche, in particolare, i regolatori raccomandano tra l'altro di aumentare i livelli di voltaggio, utilizzare la generazione distribuita in modo più efficiente (es. combinandola con lo storage locale) e ottimizzare i flussi di rete riducendo i picchi.
Sul fronte delle perdite non tecniche, infine, il rapporto Ceer (disponibile in allegato sul sito di QE) suggerisce a tutti i Paesi di raccogliere dati più accurati e ridurre i furti e le altre perdite nascoste. Obiettivi che potranno essere raggiunti migliorando le letture e, soprattutto, diffondendo gli smart meter.