Secondo Rsf questo si puo' spiegare "con l'aumento dell'incitamento all'odio e alla violenza contro le istituzioni mediatiche del Paese condotto da leader di estrema destra come Seif Eddine Makhlouf, presidente del gruppo parlamentare (del partito islamista) Al Karama, molto vicino a Ennahdha".
"Giornalisti e media nella regione nordafricana operano in un ambiente sempre più complesso e persino ostile. La Tunisia (73esima), ma piuttosto ben posizionata negli ultimi anni rispetto ai vicini, perde un posto nella classifica 2021, in particolare a causa dell'aumento dei discorsi d'odio contro i media alimentati da parlamentari di estrema destra. Dalla sua elezione nel 2019, il leader della coalizione islamista e populista Al Karama, Seifeddine Makhlouf, ha regolarmente attaccato i giornalisti attaccandoli verbalmente all'interno dell'Assemblea dei rappresentanti del popolo (Arp) e sui social network, trattandoli come "media della vergogna", "bugiardi "o anche" farabutti che vogliono distruggere il Paese e la rivoluzione", si legge nel rapporto di Rsf dal titolo" "Index Rsf 2021: l'informazione sotto pressione continua in Nord Africa ". (ANSAmed).
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