A cambiare molti dicasteri importanti, quello dell'Interno, che va a Walid Dhahbi, dell'Ambiente, che va Chiheb Ben Ahmed, della Giustizia, proposto a Youssef Zouaghi, ma anche quelli della Sanità, del Turismo, della Cultura, dell'Agricoltura, dell'Industria e dell'Energia. Insomma un cambio in corsa che interviene in un momento critico per il Paese che sta registrando un picco nella diffusione del coronavirus, con pesanti ricadute economiche, e che ha vissuto la scorsa settimana rinnovate proteste sociali in vari governatorati. La plenaria si terrà secondo le procedure stabilite dal regolamento interno del parlamento.
Il primo ministro si rivolgerà ai parlamentari e illustrerà le ragioni del suo rimpasto e presenterà i suoi nuovi 11 ministri. Seguirà un dibattito generale, dopodiché il premier prenderà nuovamente la parola per rispondere agli interventi dei deputati. Poi il voto individuale, per ogni ministro. Secondo le previsioni dei commentatori locali, Mechichi dovrebbe riuscire ad ottenere la maggioranza richiesta di 109 voti. La coalizione islamista Al Karama, ago della bilancia in un parlamento molto frammentato, ha infatti annunciato che voterà a favore del nuovo esecutivo. Il premier nel rivolgersi ai deputati farà sicuramente appello all'interesse superiore della nazione per superare questo difficile momento. Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha infatti recentemente raccomandato alla Tunisia di ridurre quanto prima il deficit di bilancio e avviare le riforme, ma in un clima di un ampio consenso sociale, che riesca a garantire la copertura dei costi del settore pubblico, "attualmente tra i più alti al mondo". (ANSAmed)
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