Le trattative, cominciate per la prima volta a metà ottobre dopo anni di sforzi diplomatici, riguardano la delimitazione delle frontiere marittime tra i due paesi, una condizione necessaria perché il Libano possa avviare lo sfruttamento di risorse energetiche a largo delle sue coste meridionali, in un tratto di mare conteso con Israele.
Non si conoscono al momento le ragioni del rinvio, che era stato però da più parti anticipato a causa della tesa situazione regionale dopo l'uccisione nei giorni scorsi a Teheran dello scienziato nucleare iraniano Mohsen Fakhrizadeh in un attacco attribuito a Israele.
Il movimento libanese filo-iraniano Hezbollah, parte del governo e del parlamento di Beirut, aveva di fatto accettato l'avvio degli inediti colloqui libano-israeliani di Capo Naqura, pur se i suoi media avevano definito l'incontro "senza legittimità".
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