(ANSAmed) - TUNISI, 9 AGO - L'inviato speciale dell'Onu in
Libia, Ghassan Salamé, ha dichiarato che la sua recente
iniziativa per la de-escalation in Libia si basa su tre punti
che potrebbero portare ad una soluzione pacifica del conflitto.
In una dichiarazione all'agenzia Anadolu, Salamé ha spiegato
che la prima parte del suo piano consiste nell'arrivare ad una
tregua umanitaria per le festività dell'Eid Al-Adha, che se,
concordata da tutte le parti, mostrerebbe che i libici prestano
importanza al fatto che esista un'alternativa alla guerra. Il
secondo punto sarebbe l'organizzazione di una conferenza
internazionale con la partecipazione di tutti gli attori
stranieri e terzo una conferenza riservata solo ai libici,
iniziativa differente da quelle precedenti, visto che i politici
libici cercano rassicurazioni dalla comunità internazionale in
relazione alla ricerca di soluzioni.
Salamé ha espresso ottimismo sul fatto che le parti libiche
accettino la proposta di tregua umanitaria, poiché essa non
sarebbe definitiva. Ogni attore in questa situazione libica sta
dando diversi segnali, ha detto Salamé, qualcuno positivo,
qualcun altro di sospetto, mentre molti vogliono rassicurazioni
dalla parti rivali per un impegno al cessate il fuoco,
aggiungendo che c'è una differenza tra cessate il fuoco e tregua
umanitaria, dal momento che il primo deve essere monitorato, la
seconda è solo un comune accordo tra le parti in guerra per
fermare per un periodo limitato di tempo le azioni militari.
''Ho parlato con tutte le parti, compresi i paesi che
sostengono Khalifa Haftar. Molti di loro concordano sulla tregua
durante l'Eid Al-Adha'', ha precisato Salamé ribadendo che la
sua iniziativa include una piena attuazione dell'embargo delle
armi deciso dal Consiglio di Sicurezza, e che dopo la conferenza
internazionale, ce ne sarà un'altra con la partecipazione di
tutte le parti libiche e rappresentanti stranieri in modo tale
da poter riprendere il dialogo politico. (ANSAmed).
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