(ANSAmed) - ROMA, 17 FEB - Un fumetto, da leggere e da
guardare sopratutto nelle scuole, perché venga voglia di
osservare con occhi diversi l'Italia di oggi, una nazione ormai
multietnica e multi-religiosa, dove l'8% della popolazione,
circa 5 milioni di persone, proviene da culture diverse dal
cattolicesimo. E' l'obiettivo di 'Inviati per caso, viaggio
nell'Italia delle religioni', una graphic novel scritta da Lia
Tagliacozzo, con disegni di Eleonora Antonioni, edita da Sinnos,
presentata al centro Astalli per i rifugiati e i migranti a
Roma.
Il libro racconta l'avventura di due liceali alla scoperta dei
'diversi', ovvero delle tante comunità religiose presenti in
Italia: alcune (come l'ebraismo) sono realtà più antiche dello
stesso cristianesimo, altre (come l'Islam o la fede valdese)
hanno radici secolari, altre infine (come i sikh o i buddhisti)
sono legate a più recenti immigrazioni.
"Più il tempo passa e più siamo diversi", ha osservato
l'autrice, Lia Tagliacozzo, ricordando la sensazione di
esclusione sofferta tempo fa dalla sua figlia a scuola, quando
tutti festeggiavano il Natale e la bambina si trovava
nell'impossibilità di celebrare la festa ebraica dell'Hannukah
insieme ai suoi compagni di materna. Sono tanti - ha spiegato -
i giovani, di origine musulmana o di fedi asiatiche, che
preferiscono nascondere la loro identità religiosa a scuola.
"Ignorare il fattore religioso è sbagliato, anche se non può
essere l'unico elemento in gioco", ha spiegato Mustafa El
Ayoubi, caporedattore della rivista 'Confronti'. Infatti, ha
detto, per i nuovi immigrati, il luogo di culto diventa spesso
l'unico punto di riferimento in una società percepita per molti
versi come ostile. Più l'atteggiamento circostante è xenofobo,
più cresce l'identità religiosa, con il rischio del radicalismo.
Per tale motivo, ha sottolineato, è importante che lo Stato
Italiano concluda in tempi brevi un'intesa con le comunità
musulmane: "le moschee non possono essere lasciate
all'improvvisazione, né diventare luoghi chiusi".
Padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, ha
auspicato che lo sforzo per conoscersi reciprocamente possa
portare alla costruzione di una nuova società. "L'obiettivo, già
di per sé importante, non è solo quello di tollerarsi a vicenda.
Ma di camminare e costruire insieme nuove relazioni civili".
(ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA