Ciò ha provocato l'immediata protesta della popolazione serba del nord del Kosovo e, secondo i media a Belgrado, alcune centinaia di persone hanno istituito blocchi stradali lungo importanti vie di comunicazione. Ai due valichi di confine si sono formate lunghe file di auto, sottoposte ai controlli della polizia kosovara. Proteste sono giunte dai dirigenti di Srpska Lista, il maggior partito della minoranza serba in Kosovo, che hanno lanciato appelli alla calma e a non esasperare il confronto, e chiedendo l'intervento delle organizzazioni internazionali presenti in Kosovo, Ue, Unmik, Kfor. Anche da Belgrado sono giunte proteste, e denunce di violazione degli accordi.
A Pristina sostengono, al contrario, che le targhe automobilistiche vanno cambiate da metà settembre proprio in base agli accordi in sede di dialogo.
Nonostante le tensioni, la situazione si è mantenuta finora calma, e non si sono registrati incidenti. Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha da parte sua convocato per domattina una seduta straordinaria del Consiglio per la sicurezza nazionale.
(ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA