Quello che notiamo nel Mediterraneo è un trend di ritardo di responsabilità, una tattica di ritardo che mette a repentaglio la vita delle persone, che dovrebbe essere al primo posto in situazioni come questa". Lo ha affermato, parlando con i giornalisti a Catania durante le operazioni di sbarco dall'Aquarius, l'addetto alla comunicazione di Sos Mediterranee Mattew Carter, riferendosi all'odissea dei migranti che da alcuni giorni attendevano di sbarcare sulla terraferma.
"Molte persone che abbiamo avuto a bordo - ha continuato - soffrivano di colpi di calore, un ragazzo vomitava sangue perché aveva il mal di mare. Alcuni hanno subito gravi maltrattamenti in Libia, incluse violenze sessuali, torture, imprigionamenti, lavori forzati. La nostra nave era accanto al veliero Astral per un giorno intero e la gente a bordo ci diceva che avevano paura che li avremmo rimandati in Libia". "Il ritardo nelle responsabilità del loro trasporto e delle autorizzazioni - ha concluso Carter - sta causando molta ansia a queste persone e la situazione diventa insicura anche per la vita dei soccorritori".
(ANSAmed).
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