(di Paolo Paluzzi)
(ANSAmed) - TUNISI, 18 DIC - Una cerimonia ufficiale alla
presenza di autorità, sindacati e di un picchetto militare ha
dato il via ieri a Sidi Bouzid alle celebrazioni del settimo
anniversario dell'inizio della rivoluzione tunisina, che avrebbe
ispirato anche in altri paesi le cosiddette 'Primavere arabe'.
Il 17 dicembre 2010 il venditore ambulante Mohamed Bouazizi
si dava fuoco per protesta. Il suo gesto fece divampare la
rivolta in tutto il paese costringendo alla fuga un mese dopo
l'allora presidente Ben Ali. Il successo della 'rivoluzione dei
gelsomini' contagiò poi gli altri paesi arabi. La città di Sidi
Bouzid ospiterà una settimana di celebrazioni che terminerà il
24 dicembre con lo svolgimento di una mezza maratona
internazionale e un concerto di Lotfi Bouchnak.
Ma a sette anni da quei convulsi giorni rimangono ancora
disattese molte delle speranze dei giovani tunisini per un
avvenire migliore, in particolare per quel che riguarda
l'occupazione nelle regioni più povere. Lo ha ricordato il
segretario generale dell'Ugtt (Unione generale dei lavoratori
tunisini), Noureddine Taboubi, rimarcando che "in sette anni non
è cambiato nulla e nessuna promessa è stata mantenuta". "Tutti i
governi che hanno visitato la regione non hanno fatto nulla per
migliorare la situazione, rendendola anzi terreno fertile per
terrorismo e delinquenza", ha detto ancora Taboubi sottolineando
"come i numerosi sit-in e manifestazioni di protesta
testimoniano la rabbia e la disperazione dei giovani del luogo
che non esitano ad emigrare clandestinamente rischiando la
morte".
L'assenza del primo ministro, Youssef Chahed, pur invitato
dagli organizzatori, e delle massime autorità dello Stato, alla
cerimonia di ieri a Sidi Bouzid è stata oggetto di critiche,
fischi e malumori da parte di un gruppo di disoccupati e dello
stesso comitato organizzatore. (ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA