(ANSAmed) - IL CAIRO - Un nuovo video dell'orrore scuote l'Egitto: è stato pubblicato da Ansar beit al Maqdis, il gruppo jihadista attivo nel Sinai egiziano. Il video, di 25 minuti, in alta definizione, mostra alla fine la decapitazione di tre egiziani accusati di essere "spie del Mossad", con le immagini che sfumano il dettaglio ma lasciano sentire il tremendo suono del coltello. Un altra persona viene giustiziata con un colpo alla testa. Prima dell'esecuzione si ricorda l'appello dell'Isis a uccidere le spie sioniste. Il filmato era stato in un primo tempo rimosso da Youtube, ma ora è ricomparso attraverso altri account.
Nella sequenza, che segna un salto di qualità nei video di propaganda del gruppo, vanno in scena le "confessioni" dei quattro egiziani, che affermano di lavorare per il Mossad da anni. Il video si apre con un versetto che recita: "quelli che sono amici dei cristiani e degli ebrei facciano attenzione perché in realtà sono vostri nemici".
Quindi arriva la voce del portavoce dell'Isis, al Adnani, che settimane fa aveva diffuso un messaggio rivolto in particolare ai 'fratelli' in Egitto e Libia a unire le forze e colpire il "nemico", in particolare gli "spioni sionisti". Infine l'orrendo rito, prima l'esecuzione con un colpo alla testa di una "spia", poi viene staccata la testa agli altri tre e posta sul loro cadavere.
Intanto, si estende l'allarme per l'influenza dell'Isis e delle sue pratiche anche nel Maghreb, dopo la decapitazione della guida francese Herve' Gourdel, il 24 settembre, da parte di miliziani del gruppo Jund al Khifala e che si sarebbe costituito come costola algerina dell'Isis, staccandosi dall'Aqmi, Al Qaeda nel Maghreb Islamico.
Il leader della formazione jihadista tunisina Ansar al Sharia, Abou Iyadh, dalla latitanza ha lanciato un appello al capo dell'Aqmi, l'emiro Abdelmalek Droukdel, affinchè, insieme, si alleino con lo Stato Islamico di Abou Bakr Al-Baghdadi. In particolare, Iyadh, in un appello rilanciato dai siti vicini agli jihadisti nordafricani, chiede a Droukdel di unire le forze per "sottomettersi" agli ordini dell'Isis.
Iyadh, latitante dall'autunno del 2012, dopo l'attacco all'ambasciata americana a Tunisi, si troverebbe in Libia dove, in un campo d'addestramento, starebbe preparando delle unità con le quali attaccare in Tunisia e Algeria, con l'obiettivo di creare, nella regione, un "califfato" a somiglianza di quello perseguito dall'Isis. (ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA