Sicuramente è rimasto vittima della crisi interna che ha scosso l'organizzazione di maggioranza e ne ha causato la scissione capitanata dal suo ex segretario generale Mohsen Marzouk che ha formato poi 'progetto Tunisia'. La guida di Nidaa Tounes rimasta a Hafedh Caij Essebsi, figlio del Presidente, pare abbia causato problemi anche alla sua azione di governo. Non a caso circola in rete una campagna in cui si invita il presidente della Repubblica Essebsi a smettere di sostenere la carriera politica di suo figlio Hafedh intitolata 'Weldek Fi Darek' ('Suo figlio resti a casa'), che riprende una frase pronunciata in aula sabato durante il voto di fiducia da Ammar Amroussia deputato della sinistra del Fronte Popolare. Il deputato Amroussia ha rimproverato al capo dello Stato di sostenere apertamente il figlio Hafedh, che prendendo il controllo di Nidaa Tounes, avrebbe moltiplicato le sue manovre politiche e sarebbe impegnato a mettere i suoi uomini nei posti più alti dell'apparato statale, soprattutto al ministero dell'Interno. Al di là delle vere o presunte ragioni del fallimento di Essid, rimane per il Paese una situazione difficile da sostenere, soprattutto dal punto di vista economico e sociale.
Nonostante la stabilità politica, e un miglioramento della situazione della sicurezza in merito alla lotta al terrorismo, le riforme economiche sono state implementate troppo lentamente e il Paese si trova a soffrire per aver contratto una lunga serie di prestiti dalle istituzioni internazionali. Il prossimo premier si troverà di fronte ad una sfida notevole, una responsabilità storica enorme. Dovrà essere inoltre non troppo vicino alla coalizione di governo ma anche non troppo lontano, evitando però il rischio di trasformarsi in un tecnico che accetta ordini dai partiti. Insomma un bel rebus per il presidente Essebsi che recentemente ha dichiarato che il prossimo premier potrebbe anche non essere di Nidaa Tounes, ma dovrà dimostrare certamente di avere coraggio, quel coraggio di cui avrà molto bisogno per portare a termine la sua missione. Essebsi ha ora dieci giorni di tempo per nominare un candidato, dopodiché il premier designato avrà a sua volta 30 giorni di tempo per formare la sua squadra. (ANSAmed).
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