Almeno sei Paesi bombardano obiettivi in Siria - osserva lo studioso, citando Usa, Gran Bretagna, Francia, Australia, Eau e Israele - cui si è ora aggiunta la Russia, l'unica però - rileva - ad aver ricevuto una richiesta di aiuto dal governo siriano.
Con l'intervento russo la già complessa situazione siriana è ancor più pericolosa. Ma c'è appunto la possibilità di usare la formula del '5+1', sottolinea Jahanpour citando anche alcune recenti dichiarazioni della rappresentante Ue, Federica Mogherini. Inoltre, aggiunge, se l'Iran venisse visto come la sola potenza alleata dei russi in Siria, questo dipingerebbe una situazione di conflitto tra sciiti e sunniti, con la Russia dalla parte dei primi e l'Occidente coi secondi.
Inoltre, conclude, Teheran dovrebbe avere colloqui con l'Egitto (con cui i rapporti non sono facili dal 1979 ma che combatte l'Isis nel Sinai, ndr) e la Turchia (che ospita molti profughi siriani ma combatte Assad, ndr.) per persuaderli a partecipare ad una coalizione internazionale per superare la crisi siriana.
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