Clinton-Trump, e' scontro su aborto

Redazione ANSA

    Donald Trump assicura: con me alla Casa Bianca la storica sentenza della Corte Suprema che legalizzò l'aborto, la Roe contro Wade, sarà abolita "automaticamente" grazie alla nomina di uno o più giudici conservatori, pro-vita. Parole che tornano a spaccare l'America su un tema che da decenni divide l'opinione pubblica e sul quale i candidati alla presidenza si muovono con cautela, un po' come sulla pena di morte. E la rete si infuoca, con scambi di accuse fra abortisti e non, e medici che intervengono per spiegare come la realtà presentata in tv da Hillary Clinton e Trump non è vera. O almeno, nel caso di Hillary, lo è solo in parte.

   "Hillary permetterebbe l'aborto fino al nono mese", consentendo ai medici di "strappare il bambino dall'utero della madre il giorno prima della nascita - attacca Trump -. Per voi potrebbe essere giusto. Per Hillary e' giusto. Ma per me non lo é, è inaccettabile". Parole che infuocano la rete. "L'aborto e' un omicidio" sostengono gli anti-abortisti schierandosi con Trump. Il tycoon "non conosce la differenza fra aborto e cesareo", incalzano gli abortisti. "I dottori non strappano nulla, usano procedure ben precise" sottolineano alcuni medici, offrendo spiegazioni sull'aborto e arrivando alla conclusione che le parole di Trump, e in parte di Hillary, sono la conferma che i politici non possono fare i medici. Clinton ascolta e si schiera con le donne, sostenendo a gran voce il loro diritto a scegliere e ricordando come in passato Trump ha sostenuto che le donne che abortiscono dovrebbero essere punite.

   " Difenderò la Roe contro Wade. Non ritengo che il governo dovrebbe intervenire in una decisione così personale" come l'aborto, replica Hillary, accusando Trump di usare la "retorica della paura" sul tema. Sull'interruzione quando la gravidanza è in stato avanzato, tema molto controverso, Hillary ricorre a tutta la sua sensibilità: "sono i casi più difficili. Io le ho incontrate alcune di queste donne". "Abbiamo fatto molta strada non possiamo tornare indietro" incalza Hillary, riferendosi alla sentenza della Corte Suprema americane del 1973, che di fatto ha aperto la strada alla legalizzazione dell'aborto negli Stati Uniti, riconoscendo il diritto della donna a scegliere e dello Stato a non ingerire. Una sentenza che, a decenni di distanza, continua a spaccare l'opinione pubblica e la politica. Una spaccatura evidente sul palco del terzo e ultimo duello presidenziale, un'occasione per Trump per rivedere e 'cambiare' ancora una volta sponda sul tema.

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