Incognita Francia

Redazione ANSA

Il nome di uno dei quattro esordienti al G7 di Taormina è ancora sconosciuto: quello del (o della) presidente francese. C'è una sola certezza: a rappresentare la Francia non sarà l'attuale inquilino dell'Eliseo François Hollande che ha deciso di non ricandidarsi. In base agli ultimi sondaggi, sono quattro i candidati presidenti che possono sperare di giungere al ballottaggio del 7 maggio: Emmanuel Macron (En Marche!, centro-sinistra), Marine Le Pen (Front National, estrema destra) François Fillon (Les Républicains, destra), Jean-Louis Mélenchon (la France Insoumise, sinistra alternativa). Il candidato del Partito Socialista (Ps), Benoit Hamon viene stimato sotto il 10% delle intenzioni di voto, e ha perso l'appoggio di personaggi di primo piano del suo stesso partito. L'ex premier Manuel Valls e l'ex sindaco di Parigi Bertrand Delanoé hanno scelto infatti di appoggiare, tra le critiche, Macron per arginare sin dal primo turno il rischio di una vittoria del Front National, partito che punta all'uscita dall'euro e dall'Unione europea, attraverso un referendum popolare. Tutto lascia pensare, almeno per il momento, ad un ballottaggio tra Macron e Le Pen, con un'ampia vittoria al secondo turno dell'ex ministro delle finanze di Manuel Valls, forse il più europeisti tra i candidati, che otterrebbe l'appoggio della destra neogollista. Ma le indicazioni sono da prendere con la massima prudenza in quanto i sondaggisti hanno storicamente grosse difficoltà ad interpretare le novità o le situazioni fluide come quelle che hanno caratterizzato la Francia in questa campagna elettorale. Sullo sfondo c'è l'ormai probabile implosione del Partito socialista di François Mitterrand, e le profonde modifiche subite dal partito neogollista, ribattezzato Les Républicains (LR) dall'ex presidente Nicolas Sarkozy, il grande sconfitto delle primarie di centro-destra, creano serie incertezze sul futuro stesso dei neogollisti. Per la prima volta, tutti e due gli schieramenti storici della 5a Repubblica rischiano davvero di essere esclusi dal duello finale per l'Eliseo. Le Pen e Macron si dividono il primo posto nei principali sondaggi, con percentuali vicine al 25%. Fillon, dato ben sotto il 20% dopo il Penelopegate, lo scandalo del (presunto) stipendio fittizio della moglie sua (presunta) assistente parlamentare, sta recuperando terreno. C'è infine la sorpresa Mélenchon (un eurodeputato come Marine Le Pen): viene dato testa a testa con Fillon, e sta rubando voti, a sinistra, ad Hamon, che punta al reddito di cittadinanza per tutti, e con il quale non intende coalizzarsi, come auspicato invece dal candidato socialista per tentare di giungere insieme con un 'ticket' al ballottaggio. Come Le Pen, Mélenchon è euroscettico e 'nemico' dell'euro. Vorrebbe inoltre che la Francia uscisse dalla Nato.

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