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Amendola, 'se ci sarà la modifica dei trattati Roma è pronta'

'Noi dalla parte delle riforme e non della conservazione'

Redazione ANSA

BRUXELLES - "Il governo italiano, tramite mandato parlamentare espresso questa settimana, ha espresso la posizione di essere pronto a mettere mani ad una revisione dei trattati nel caso si avvii il processo di una convenzione". Lo ha detto il sottosegretario per le politiche e gli affari europei Enzo Amendola a margine dei lavori della Conferenza sul futuro dell'Europa in corso a Strasburgo.

"Se a seguito della conferenza si avvierà un processo di riforme e modifiche dei trattati l'Italia sarà dalla parte delle riforme e non dalla parte della conservazione. Quando si avanzeranno richieste e proposte noi ci saremo", ha concluso Amendola.

Sull'energia russa, ha aggiunto: "Noi abbiamo sempre detto, a livello europeo, che i contratti con la Russia si pagano in euro. Questo è scritto nei contratti e noi quindi continueremo su questa linea. Ovviamente la disposizione 31 della Duma del decreto Putin va analizzata e gli uffici tecnici lo stanno facendo, perché è una disposizione che è anche interna ai sistema bancari russi. Ma la posizione europea è unitaria, e lunedì i ministri" dell'Energia "si vedranno".

Sul 'price cap' "quello che proponiamo in vista del vertice europeo di fine maggio è che Commissione, Consiglio Energia e Acer valutino i passi necessari per fare l'unione dell'energia che, in un mercato regolato come quello del gas, significa fare un salto di qualità. A 27 l'importazione di un 'price cap' o di un decoupling tra prezzi di elettricità prodotta da gas o da rinnovabili, le connessioni, le connessioni fondamentali per costruire un sistema definiscono l'autonomia strategica del continente. Questo è il ragionamento che facciamo, non è solo un intervento per calmierare i prezzi".

"Muoversi a 27 rende le agende nazionali più solide e quindi penso che quella che proponiamo sia la strada giusta, anche in senso pragmatico, in un senso solidaristico. E le nostre proposte non è che incontrano l'opposizione di un Paese o di un altro ma vanno basate su un lavoro tecnico che sta facendo la Commissione", ha sottolineato Amendola.

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