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Moda

Stella McCartney, la moda cambi, più etica o morirà

A Cop26 stilista da sempre senza pellicce. DiCaprio la applaude

la mostra
  • di Alessandra Magliaro
  • ROMA
  • 04 novembre 2021
  • 17:16

Apripista sulla moda etica da tempi non sospetti, vegetariana convinta, Stella McCartney è la stilista di riferimento per i cambiamenti della moda, meno inquinante, più rispettosa della natura e del benessere degli animali. Quando ancora nessuno ne parlava, la figlia di Paul McCartney e Linda (entrambi ecologisti e vegetariani convinti,) ben trent'anni fa, ha cominciato una sua personale rivoluzione nella moda scegliendo da subito di evitare pellami e pelliccia. Trent'anni fa, non ieri. Forse per questo l'invito a Glasgow a Cop26 non stona affatto.
Lei davvero guida i cambiamenti nel fashion, cercando di coinvolgere in questo movimento anche altre maison del lusso, sempre con coerenza. Quest'anno ad esempio ha lanciato la prima borsa con un materiale realizzato con il micelio, ossia i funghi, trattata da sembrare pelle. E anche il NuCycl, una tecnologia capace, secondo i suoi ideatori, di riciclare all'infinito qualsiasi tipo di scarto tessile, naturale come il cotone, o sintetico come il poliestere. Un impegno testimoniato dalla installazione al Kelvingrove Museum and Art Gallery di Glasgow che mostra i materiali innovativi e a basse emissioni di carbonio utilizzati dalla McCartney nel corso degli anni. Tra questi, oltre a pezzi realizzati con Mylo️ mycelium unleather di Bolt Threads, le prime scarpe da calcio vegane al mondo, create in collaborazione con Paul Pogba e adidas by Stella McCartney; cotone rigenerativo di Soktas; e Econyl(R) rigenerato da nylon proveniente da rifiuti post-consumo e plastica oceanica. Tra i visitatori dell'installazione c'erano il principe Carlo e l'attore Leonardo DiCaprio, entrambi attivi sulle questioni ambientali.
"Sono qui per mostrare quale può essere il futuro della moda, che è una delle industrie più dannose per il pianeta", ha detto la designer ad AFP. "Che c'è un altro modo e altre soluzioni, che possiamo proporre nuove tecnologie e nuovi marchi per scambiare il male con il bene". L'industria della moda deve prepararsi a eliminare gli sprechi e prendere posizioni radicali come abbandonare del tutto la pelle animale.
Secondo il World Resources Institute (WRI), la moda è il secondo settore manifatturiero più grande del pianeta, responsabile fino all'8% delle emissioni di carbonio. Ma la grande sfida per questi nuovi materiali è vestire miliardi di persone a prezzi ragionevoli, lontani da quelli della designer inglese che opera in un segmento di lusso. "Lo spero", ha sottolineato Stella McCartney. "Le persone indossano abiti alla moda un massimo di tre volte prima di buttarli via. E questo significa 500 miliardi di dollari di rifiuti. Per me - ha aggiunto - questa è un'opportunità di business". "Quello che sto dicendo è: portatemi questi vestiti sprecati e vi mostrerò come posso realizzare una felpa interamente dai rifiuti", ha detto ancora, ascoltata tra gli altri da DiCaprio, attore attivista ambientalista, presente anche lui alla conferenza in Scozia. Ieri ha scioccato il pubblico mostrando estratti video sul trattamento degli animali per l'industria delle pellicce, un video dei suoi inizi nel fashion. "Venticinque anni dopo, le cose non sono cambiate molto", ha sottolineato. "Dobbiamo far sapere alla gente che centinaia di milioni di animali vengono uccisi ogni anno per la moda, per la pelle, per le pelli e le colle animali", ha detto McCartney.
Proprio come i gusti della moda cambiano nel tempo, così le generazioni più giovani sono meno disposte a indossare prodotti di origine animale. "Penso che siamo in un momento in cui... stiamo diventando irrilevanti molto rapidamente e... la generazione X, Y e Z smetterà di comprare la moda 'cattiva'". Oltre ad essere più etici e migliori per il pianeta, McCartney crede che i sostituti animali abbiano un punto di forza molto più forte. "Lo stiamo sostituendo con un prodotto migliore. È più bello anche lavorarci", ha detto. "Chi vuole lavorare in un mattatoio?

  • di Alessandra Magliaro
  • ROMA
  • 04 novembre 2021
  • 17:16

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