TUNeIT rappresenterebbe l'alternativa alla soluzione proposta da uno studio dell'Enea del 2005 che prevedeva la realizzazione di un tunnel ferroviario sottomarino tra Capo Bon (Tunisia) e Pizzolato (Sicilia) a nord di Mazara del Vallo.
L'orientamento che stiamo prendendo, spiega Siviero ad ANSAmed, è di una combinazione ponte-tunnel, ma ciò sarà l'oggetto dei necessari approfondimenti nell'ambito della task force messa in campo a Tunisi e ora da consolidare anche in Italia. TUNeIT ipotizza la ripetizione per molteplici volte del progetto del ponte di Messina. Anche in questo caso, come nel progetto Enea, si renderebbe necessaria la creazione di isole artificiali, da utilizzare anche a scopo turistico o di ricerca, realizzate con il recupero dei materiali provenienti dallo scavo, nelle quali sarebbero posizionati tutti i servizi per il funzionamento del sistema. Esse dividono il percorso in 5 parti, ciascuna delle quali coperta da un ponte a campate multiple. Un collegamento tra Tunisia e Sicilia darebbe vita ad una continuità territoriale transcontinentale Europa-Africa, al pari di altre opere realizzate per collegare Europa e Asia (tunnel e ponti sul Bosforo), Asia e Africa (raddoppio del Canale di Suez), nonché il collegamento stabile tra Africa ed Europa sullo stretto di Gibilterra. Principale obbiettivo è la riduzione dei tempi di scambio delle merci e di comunicazione tra Nord Europa e Nord Africa.
Consiglio nazionale Ingegneri, Rmei, Eamc (Engineering Associations of Mediterranean Countries), Pam (Parliament Assembly of Mediterranean) e Terna avrebbero già mostrato interesse per il progetto di Siviero, che tornerà a Tunisi a gennaio per illustrare l'idea ad attori istituzionali e non.
(ANSAmed)
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