Veneto

Fassa Bortolo in Sicilia, attesa 4 anni

Lo denuncia azienda trevigiana che si rivolge a Calenda

Redazione Ansa

(ANSA) - VENEZIA, 16 FEB - Un investimento da 25 milioni di euro e un indotto lavorativo, tra diretto e indiretto, di circa 100 persone: un'opportunità per il territorio di Agira (Enna) e l'intera Sicilia che rischia d'essere vanificata dalla burocrazia. Lo denuncia l'azienda trevigiana Fassa Bortolo, leader nelle soluzioni per l'edilizia, che ha deciso di investire in Sicilia da oltre 4 anni e sta ancora aspettando il via libera al progetto di riapertura della cava di calcare e minerali a S.Nicolella, nel comune di Agira. Il sito interessato è una cava dismessa circa 30 anni fa, chiusa e abbandonata senza alcun recupero ambientale, che ha dato luogo nel tempo a un'area degradata. Il titolare Paolo Fassa si dice "amareggiato" da tanta burocrazia. "Se non si sblocca in tempi brevi questa assurda situazione, rinunceremo al progetto e lasceremo sull'isola solo gli avvocati perché faremo causa. Mi appello al Governo, in particolare al Ministero dello Sviluppo Economico e al suo titolare, Carlo Calenda

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