Valle d'Aosta

Da Lega proposta legge su fibromialgia

Per riconoscerla come patologia progressiva e invalidante

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 24 APR - La Lega Vallée d'Aoste ha depositato una proposta di legge volta a riconoscere sul territorio regionale la fibromialgia quale patologia progressiva e invalidante. Il testo legislativo si pone l'obiettivo di "favorire per i pazienti l'accesso ai servizi e alle prestazioni erogate dal servizio sanitario regionale, di promuovere la conoscenza della malattia tra i medici e la popolazione, di favorire la prevenzione delle complicanze, la diagnosi e la qualità delle cure e di adottare i provvedimenti finalizzati all'esenzione, per i residenti della Regione, dalla partecipazione al costo per prestazioni fornite dal servizio sanitario regionale".
    "È con grande soddisfazione che diamo il via a questo iter legislativo - commenta Andrea Manfrin (Lega Vda) - che giunge al termine di un percorso, iniziato con l'approvazione di una mozione nella seduta del Consiglio regionale del 15 gennaio 2015 cui è seguita la delibera di Giunta 445/2015, che aveva già visto la nostra Regione riconoscere la fibromialgia quale patologia sottoposta a particolare attenzione. Questa legge, sulla scia di quanto stabilito dal Parlamento europeo il 13 gennaio 2009, permetterà ai pazienti affetti da sindrome fibromialgica di vedere finalmente riconosciuta la loro patologia e, al tempo stesso, di essere adeguatamente curati, ottenendo l'assistenza e le terapie di cui hanno bisogno, restituendo così loro diritti e dignità".
    Per Daniela Barrera, presidente dell'Associazione Sindrome Fibromialgica Valle D'Aosta onlus, "è un segnale importante di grande attenzione e di grande sensibilità nei confronti dei pazienti affetti da tale patologia; grande sensibilità che viene dimostrata anche nei confronti dell'impegno economico che la gestione di questa malattia richiede a chi ne è affetto, poiché molte delle terapie oggi impiegate per le cure non sono infatti rimborsate dal Sistema sanitario nazionale e sono a totale carico del paziente". (ANSA).
   

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