Valle d'Aosta

Crack,si aggrava posizione Cannatà

Gdf, 69 mln sottratti a tassazione, distratti 6,3 mln

Redazione Ansa

Si aggrava la posizione di Francesco Cannatà, 75 anni, residente in Valle d'Aosta, indagato per bancarotta fraudolenta nell'inchiesta su cinque società operanti nel settore alimentare dichiarate fallite (tre delle quali nell'ultimo anno).

Dagli ultimi accertamenti del gruppo Aosta della guardia di finanza e' emerso un totale di quasi 69 milioni di euro di maggiore base imponibile sottratta a tassazione, nonché un'Iva relativa di poco inferiore ai 13 milioni. Sono cosi' scattate anche le contestazioni di dichiarazione infedele e omessa dichiarazione.

Gli importi distratti, in base alle indagini coordinate dal pm Luca Ceccanti, salgono così a 6 milioni 300 mila euro, di 4 milioni 700 mila euro trasferiti sui conti di altre società e quasi 600 mila sui conti degli amministratori.

Le società gestivano discount a Sarre, Saint-Christophe e Pont-Saint-Martin. Nell'agosto 2018 Francesco Cannatà e figli Milo (42) e Vasco (46) erano finiti agli arresti domiciliari, poi revocati.

"Lo scenario riferito al dissesto delle società - fanno sapere le fiamme gialle - è stato disvelato grazie alle verifiche fiscali nei confronti delle cinque società coinvolte, due delle quali risultate 'evasori totali', poiché gli amministratori del 'gruppo di società', per mascherare la situazione di insolvenza, non hanno fatto altro che spostare le risorse finanziarie disponibili da una società all'altra, senza alcuna ragione giuridica o economica, in totale spregio dell'autonomia gestionale ed amministrativa che dovrebbe caratterizzare ogni singolo soggetto giuridico ed aggravando ulteriormente lo stato di decozione".

Al momento dell'arresto, un anno fa, "era stato appurato che oltre 2.200.000 euro erano stati trasferiti dalle fallite a favore di altre società, circa 200.000 euro erano stati trasferiti sui conti personali degli amministratori, altri 100.000 euro circa impiegati per scopi assolutamente personali attraverso l'uso delle carte di credito aziendali e, infine, altri 50.000 euro circa erano stati destinati a finanziare in modo infruttifero una nuova società, operante nel settore della ristorazione, riconducibile alla moglie di uno degli arrestati".

Crack società discount, difesa, Vasco Cannatà non coinvolto - "In relazione alle odierne notizie di stampa, da cui trapelerebbe un coinvolgimento del signor Vasco Cannatà in ulteriori procedimenti penali inerenti ad una presunta evasione fiscale, preme rilevare come nessun altro procedimento penale risulti essere pendente a suo carico, né egli risulta essere coinvolto in altre indagini". Lo precisano, in una nota, gli avvocati difensori di Vasco Cannatà, Stefano Moniotto e Davide Rossi.

"Il procedimento segnalato dagli organi di stampa - proseguono i legali - si rifà, infatti, ad attività investigativa e giudiziaria risalente nel tempo che mai ha riguardato la posizione del signor Vasco Cannatà. I difensori ritengono inappropriata la divulgazione di notizie non rispondenti ad attuali esigenze di cronaca, che finiscono anzi con il creare fraintendimenti in ordine ad un possibile coinvolgimento del signor Vasco Cannatà in ulteriori procedimenti penali, screditandolo ingiustamente".

Crack società discount, difesa, Milo Cannatà non coinvolto - "Milo Cannatà non risulta in alcun modo coinvolto nel procedimento per evasione fiscale cui oggi fanno riferimento gli organi di stampa". Lo precisa il suo avvocato difensore, Jacques Fosson, in relazione all'indagine per bancarotta fraudolenta della guardia di finanza seguita al fallimento di alcune società operanti nel settore alimentare.

 

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