Umbria

A Uj Veloso canta con i suoi tre figli

Serata in famiglia e familiare all'Arena Santa Giuliana

Redazione Ansa

(di Danilo Nardoni) (ANSA) - PERUGIA, 16 LUG - Serata in famiglia e familiare quella del 15 luglio a Perugia per la notte musicale di Umbria Jazz. Caetano Veloso, una delle figure centrali della musica popolare del Novecento e non solo brasiliana, è salito sul palco dell'Arena Santa Giuliana in una dimensione "privata" e intima con i suoi tre figli musicisti, Tom, Zeca e Moreno.
    In apertura, invece, uno Stefano Bollani "carioca" ha abbracciato nuovamente, ormai da anni senza sosta, il festival: una seconda casa per lui, con un pubblico che lo accoglie sempre come una grande star come è successo questa volta con una standing ovation riservata per il suo finale.
    Così come stellare è Veloso che per la prima volta ad Umbria Jazz si è presentato con il suo "Ofertorio", ultimo album dell'artista, portando con lui sul palco i suoi tre figli, avuti da due mogli. Ecco allora che a metà scaletta, di circa 30 brani in totale, arriva proprio "Ofertorio", il brano scritto da Veloso per i 90 anni della madre e dedicata alle mamme dei suoi figli. "Io non sono religioso - ha detto l'artista - ma canto questa canzone qui stasera in omaggio alla religiosità dei miei figli".
    Ognuno dei tre Veloso ha delle proprie particolarità, oltre quelle musicali: c'è il francescano Moreno che suona chitarra e percussioni, l'esordiente Zeca al basso e a volte anche alle tastiere per presentare anche i suoi lavori come "Todo homen" e poi Tom, cresciuto con il chitarrista Cézar Mendes. Un set acustico in cui il grande cantautore baiano, oltre a ripercorre pezzi della sua carriera, ha suonato le canzoni di "Ofertorio" come "Alegria, alegria" ad inizio di concerto, "Boas vindas" (canzone scritta quando Zeca è nato), "Clarao" (canzone di Tom) e "De tentar voltar".
    Lo spettacolo, tra un brano e l'altro, diventa una fotografia di famiglia. E non mancano naturalmente aneddoti.
    Ad inizio serata ci aveva invece pensato Bollani a trasportare il pubblico, ma in un modo completamente diverso da quello di Veloso e figli, dentro le atmosfere brasiliane. Il pianista milanese è stato affiancato da Jorge Helder (contrabbasso), Jurim Moreira (batteria), Armando Maral e Thiago da Serrinha (entrambi alle percussioni). Un complesso tappeto ritmico che Bollani sostiene ancora di più grazie al tocco "percussivo" del suo pianoforte. L'artista è tornato alla musica brasiliana un decennio dopo "Carioca" e a Perugia ha presentato un set di brani interamente composti da lui e che appaiono nell'ultimo disco registrato a Rio, "Que bom", il primo "prodotto dalla mia nuova casa discografica" come ha affermato.
    A "Galapagos", "Habarossa", "Ho perduto il mio pappagallino", "Certe giornate al mare", "Criatura dourada", "Accettare tutto", "Sbucata da una nuvola" si aggiungono alcuni suoi classici come "Siamo tutti figli di qualcuno" e "Il barbone di Siviglia". Nei bis arriva anche la bellissima "La nebbia a Napoli", un pezzo dedicato alla moglie Valentina come ricorda lui stesso dal palco: nel disco alla voce c'è Caetano Veloso, mentre all'Arena è Bollani il solo protagonista piano-voce.
    Umbria Jazz ha chiuso così il suo suggestivo primo week end del main stage dedicato alla musica brasiliana, iniziato sabato sera con Gilberto Gil e Margareth Menezes. (ANSA).
   

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