(ANSA) - PERUGIA, 05 SET - In pieno lockdown, ristampata a
Città di Castello l'Eneide in volgare tradotta da Ippolito de
Medici, nipote di Lorenzo il Magnifico: il volume torna quindi
in Umbria, a Città di Castello dove due tipografi ambulanti,
Antonio Mazzocchi e Niccolò Gucci, la stamparono nel 1539. E'
l'evento clou della 20/a Mostra del libro antico e della stampa
antica di Città di Castello, che si apre oggi ed è visitabile
on-line fino a domenica (www.mostralibroantico.it). L'Eneide,
secondo libro, in volgare è stata ristampata (in versione
"facsimilare") in pieno lockdown dalla Pliniana Editrice in un
cofanetto a cura di Giovanna Zaganelli, docente dell'Università
per Stranieri di Perugia e Sarah Bonciarelli, professore
invitato all'Università di Louvain nell'ambito del progetto di
Studio "Per una storia dei tipografi e librai: l'Alta Valle del
Tevere" sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Città
di Castello in collaborazione con l'Università per Stranieri di
Perugia. "In realtà è probabile che una tappa a Città di
Castello l'Eneide di Ippolito de Medici l'abbia fatta anche nel
1966 quando l'alluvione di Firenze colpì la Biblioteca nazionale
centrale dove è conservata e molti volumi furono trasferiti
nell'attuale museo Burri dei Seccatoi del tabacco" - ha spiegato
Giancarlo Mezzetti, direttore e curatore della Mostra, secondo
quanto riferisce una nota del Comune. "Di questa Eneide si erano
perse le tracce e solo delle fotocopie conservate nella
Biblioteca di Città di Castello hanno spinto le curatrici a
cercare questa Cinquecentina introvabile". Durante la Mostra del
Libro è stato presentato il cofanetto, che esce per la Pliniana
Editrice contenente l'edizione facsimilare del secondo libro
dell'Eneide di Virgilio e un volume critico che analizza la
traduzione in volgare effettuata dal Cardinale Ippolito de'
Medici. (ANSA).
Dopo 500 anni ristampata l'Eneide in volgare scomparsa
Evento clou Mostra del libro antico di Città di Castello