Trentino

Bartoli (Odg), riconoscere il titolo a chi fa giornalismo

"Consiglio nazionale si è mosso in attesa di riforma Parlamento"

Redazione Ansa

YNN (ANSA) - TRENTO, 12 NOV - "L'innovazione che abbiamo proposto come Consiglio nazionale è quella di permettere l'accesso alla professione anche a coloro che fanno giornalismo sulle nuove piattaforme e sui nuovi canali di comunicazione, e quindi di riconoscere il titolo di giornalista a chi fa effettivamente giornalismo". Questo il commento all'ANSA del presidente nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli. L'8 novembre il Consiglio nazionale ha varato a maggioranza una norma che consente, in via eccezionale e su casi specifici, l'avvio del praticantato anche in assenza di una testata e di un direttore responsabile; una revisione delle linee interpretative dell'articolo 34 della legge 69/1963.
    "Questo permetterà, a nostro avviso, di dare una dimensione giuridica, un riconoscimento, una tutela, ma anche obblighi deontologici a coloro che fanno giornalismo sulle nuove piattaforme. Penso ai videomaker che sono in Ucraina, penso ai social media manager, penso agli uffici stampa, perché oggi la legge attuale non permette a un collega che lavora in un ufficio stampa di accedere direttamente all'iscrizione all'albo: lo può fare solo per il tramite di una testata. Quindi, in attesa di una riforma organica che il Parlamento deve fare e che da più di vent'anni è sollecitato a fare, ci siamo organizzati per cercare di adeguare ai tempi mutati l'accesso alla professione", aggiunge Bartoli. (ANSA).
   

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