Trentino

Kompatscher, c'è dialettica tra Parigi e Castel Firmiano

Pericoloso giudicare la storia con la lente del presente

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Redazione Ansa

(ANSA) - BOLZANO, 05 SET - "A volte è pericoloso giudicare gli eventi storici guardandoli unicamente attraverso la lente del presente. Con il senno di poi è più facile giudicare quello che è successo realmente". Lo ha detto il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, introducendo il convegno organizzato a Castel Firmiano, nell'ambito della Giornata dell'Autonomia, per celebrare il 70/o anniversario dell'Accordo Degasperi-Gruber.
    La sede di Castel Firmiano, ha spiegato Kompatscher, "è stata scelta consapevolmente per evidenziare la dialettica che da sempre c'è tra l'Accordo di Parigi, da una parte, ed il "Los von Trient", legato proprio a questo luogo, dall'altra. Non volevamo dare una visione unitaria dal momento che ancora oggi gli storici danno valutazioni diverse su questo evento". Diversità che sono emerse anche dalle relazioni al convegno.
    Eva Pfanzelter (Università di Innsbruck) ha affermato che "l'Alto Adige ha puntato sulle carte sbagliate per ottenere l'autodeterminazione". L'intesa raggiunta evidenzia, secondo Pfanzelter, "la debolezza diplomatica dell'Austria ed anche la spinta centralista dell'Italia".
    Per lo storico bolzanino Andrea Di Michele (Libera Università di Bolzano) sarebbe "giunto il momento di superare l'approccio partigiano, polemico e rivendicazionista" e riconoscere "senza postume santificazioni, e senza nascondere le difficoltà di applicazione che l'Accordo di Parigi ha rappresentato un oggettivo passo in avanti nella questione sudtirolese, affrontata per la prima volta in una logica di collaborazione e non più di sopraffazione".
    Per Michael Gehler (Univesità di Hildesheim), invece, l'accordo non è affatto una Magna Charta, ma rappresenta piuttosto "il fallimento dell'autodeterminazione e l'autonomia negata". Gehler, inoltre, ha provocatoriamente sostenuto che l'accordo non avrebbe neppure un forte ancoraggio internazionale.
    Lo storico tedesco Rolf Steininger, docente per molti anni all'Università di Innsbruck, infine, ha ribattuto punto su punto a quanto sostenuto da Gehler, difendendo la sua tesi sulla "Magna Charta dell'Autonomia". "L'intesa - ha spiegato - faceva parte del trattato di pace e solo questo accordo ha garantito l'autonomia dal punto di vista del diritto internazionale.
    Grazie all'accordo l'Austria è diventata punto di riferimento per la questione sudtirolese e si è così resa possibile la stesura del Pacchetto". 
   

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