Trentino

Inganno olfatto insetti preserva colture

Uno studio sui recettori delle antenne

Redazione Ansa

(ANSA) - TRENTO, 17 GIU - Ingannare i meccanismi sensoriali per preservare le colture, olfatto in particolare. Si può e con sostanze naturali, quindi a basso impatto ambientale. Almeno per difendere la vite e il melo. Lo scopo è provocare una sorta di reazione di disgusto negli insetti, non appena i recettori olfattivi presenti sulle antenne vengono a contatto con determinate sostanze e portano questa informazione al cervello, così da allontanarli in modo naturale.
    È la materia di una tesi di dottorato sui meccanismi olfattivi di alcuni insetti infestanti per l'agricoltura trentina, come la Carpocapsa del melo e la Tignoletta della vite. La tesi è stata costruita quindi alternando esperimenti molecolari e studi elettrofisiologici condotti direttamente sulle antenne degli insetti. Un lavoro di Alberto Maria Cattaneo, svolto in collaborazione tra la Fondazione Edmund Mach (Fem) di San Michele all'Adige, in Trentino, e l'Università di Milano, che gli è valso il premio Giovanni Binaghi della Società italiana di entomologia.
   

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