Toscana

A Grosseto impianto pilota progetto Ue su colori vegetali

Provincia crea applicazioni per percorsi agroturistici on demand

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 22 LUG - Sarà la Provincia di Grosseto ad ospitare l'impianto pilota per l'estrazione di pigmenti vegetali da piante spontanee e macchia mediterranea del progetto MedL@ine, che prevede una serie di investimenti per la valorizzazione delle lane locali, la messa in rete di imprese e nuovi percorsi turistici dei territori del grossetano in Toscana, sassarese e Medio Campidano in Sardegna, alta Corsica in Francia.
    Il nuovo progetto, che nasce per capitalizzare i risultati del precedente MedLaine, è partito il primo luglio del 2013 ed è cofinanziato con oltre un milione e trecentomila euro dal Fondo europeo di sviluppo regionale, nell'ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia "Marittimo" 2007-2013. L'impianto pilota nel grossetano "si basa su sperimentazioni già fatte che hanno consentito di mettere a punto un meccanismo standardizzato di tipo industriale per l'estrazione di pigmenti naturali" spiega Enrico Vagnoni, manager del progetto per Cnr Ibimet, capofila di MedL@aine.
    Il sistema dell'impianto "consente di lavorare grandi quantità di materia prima e i pigmenti che ne risultano possono avere un impiego non solo nella filiera tessile, ma anche nell'industria cosmetica e alimentare" racconta Vagnoni. Il progetto precedente ha stimato per le zone interessate una produzione di lana fra le 4mila e le 5mila tonnellate l'anno.
    Il problema è che questa lana ha un prezzo di vendita che non oltrepassa gli 80 centesimi al chilo, quando invece tosare una pecora costa all'allevatore fra i due e i tre euro.
    La strategia lanciata dal nuovo MedL@aine "vorrebbe trasformare migliaia di tonnellate di lana, spesso considerate uno scarto, per veicolarle in un mercato, tramite investimenti in ricerca e innovazione, il coinvolgimento dei produttori e la promozione degli enti locali".
    Il progetto MedL@ine prevede un centro di competenza transfrontaliero che include un laboratorio chimico presso il Cnr di Sassari e due centri per la raccolta e la selezione della lana, di cui uno nel grossetano. Vista la frammentazione della filiera e la debolezza contrattuale di allevatori/produttori, l'idea è quella di puntare sulla qualità, per riuscire poi a stabilire prezzi più congrui della lana. Fra i vari investimenti previsti, il progetto include inoltre la creazione di una piattaforma web e le province, come promotori del territorio, avranno l'incarico di realizzare applicazioni per smartphone o dispositivi mobili per creare percorsi agroturistici on demand, con un "percorso virtuale della lana", dall'allevatore all'artigiano locale.
    (ANSA)

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