Oggi l'omaggio a Gianni Boncompagni, morto domenica a Roma
all'età di 84 anni. La camera ardente dalle 12 nella sede Rai di
via Asiago. A seguire, intorno alle 14, si terrà una cerimonia
laica: "Sarà breve e sobria - spiega la figlia, Paola
Boncompagni - con l'intervento di alcuni amici che ricorderanno
papà".
"Il sodalizio artistico va bene, sono contenta dei complimenti
che gli hanno fatto, ma io ho potuto vivere con lui e godermi
Gianni in casa sua con le sue tre figliole. Mi porterò dietro
l'uomo. Gianni se n'è andato piano piano, ha avuto un coraggio
da leone, è stato molto sereno. Abbiamo potuto ancora ridere e
scherzare, abbracciarlo e dargli tanti bacini fino all'ultimo
prima di lasciarlo andare". Così, scoppiando a piangere,
Raffaella Carrà, occhiali scuri e giacca beige, ha ricordato
Boncompagni arrivando alla camera ardente.
Nato ad Arezzo il 13 maggio 1932, Boncompagni è stato tra i
grandi innovatori dello spettacolo italiano con Renzo Arbore,
autore e conduttore di storici successi radiofonici come
Bandiera gialla e Alto gradimento, e poi autore e regista di
Pronto Raffaella?, Domenica In, Non è la Rai, Carramba. Lo
annunciano all'ANSA le figlie Claudia, Paola e Barbara: "Dopo
una lunga vita fortunata, circondato dalla famiglia e dagli
amici se n'è andato papà, uomo dai molti talenti e padre
indimenticabile".
Il ricordo di Renzo Arbore, è stata un'amicizia provvidenzialE
LEGGI
Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni esprime il suo
cordoglio ai familiari di Gianni Boncompagni, "un artista che ha
rivoluzionato, con garbo e ironia, gli schemi dello spettacolo,
della televisione e della radio italiana".
Dopo aver rivoluzionato il linguaggio radiofonico negli anni '60
e '70 con Bandiera gialla e Alto gradimento, complice l'amico di
sempre Arbore, nel 1977 Boncompagni debutta in tv con Discoring.
Poi arriva Pronto, Raffaella? (1984), condotto da Raffaella
Carrà, di cui è stato pigmalione e fidanzato decennale, di
Pronto, chi gioca? (1985), condotto da Enrica Bonaccorti e poi
realizza tre edizioni di Domenica in. Nel 1991 il passaggio a
Mediaset, con Primadonna condotto da Eva Robin's e soprattutto
Non è la Rai, programma con cui lancia Ambra Angiolini che
diventa l'idolo dei teenager.
Quando Boncompagni suggerì ad Ambra la frase sul Cav e Dio LEGGI
Tornato alla Rai, nel 1996-97 firma due edizioni di Macao (la
prima con Alba Parietti, poi esclusa), la cui seconda edizione
chiude per bassi ascolti. Ugualmente sfortunata l'esperienza di
Crociera. Nel 2002 il rilancio con il Chiambretti c'è di Piero
Chiambretti, tra informazione e varietà, poi tra il 2007 e il
2008 dirige e conduce Bombay su La7. Papà della tv leggera,
intelligente e imprevedibile, Boncompagni firma hit musicali
come Ragazzo triste' di Patty Pravo e 'Il mondo', successo
mondiale lanciato nel 1965 da Jimmy Fontana, nonché tutte le hit
di Raffaella Carra', da 'Tuca tuca' a 'Tanti auguri' a 'A far
l'amore comincia tu'.
Boncompagni, una vita tra radio e tv PHOTOSTORY
Baudo, ha segnato la storia di radio e tv - "Gianni Boncompagni
è stato un pilastro, ha segnato la storia della radio e della
tv", dice affranto Pippo Baudo apprendendo la notizia della
scomparsa di "un grande amico. Con ironia e creatività ha
rivoluzionato la radio con Renzo Arbore, con Alto gradimento che
era una trasmissione modernissima. Penso ai tanti personaggi che
ha inventato. Poi, quando si è dato alla tv - ricorda Baudo - ha
portato la sua cifra anche sul piccolo schermo. E' stato un
grande scenografo, un eccezionale regista, un abile creatore di
effetti. E non dimentichiamo che ha scritto anche tante nelle
canzoni".
Costanzo, uomo di grande intelligenza e ironia - "Nel ricordo di
Gianni Boncompagni, penso agli anni trascorsi insieme lavorando
in radio, alla sua intelligenza e alla sua ironia". E' l'omaggio
di Maurizio Costanzo all'autore e conduttore scomparso.
Fiorello, noi nati con la radio gli siamo grati - "Tutti noi
che siamo nati con la radio dobbiamo qualcosa a Gianni
Boncompagni. L'ironia lo ha accompagnato fino agli ultimi giorni
del suo cammino. Grazie, grazie di tutto Gianni... W la Radio!":
così Rosario Fiorello, interpellato dall'ANSA, ricorda il
maestro Gianni Boncompagni. Ai tempi della trasmissione cult
Viva Radio2, condotta con Marco Baldini e considerata da molti
erede della mitica Alto gradimento, "ci stimava e ci seguiva con
affetto - racconta Fiorello - ma ci ricordava, sempre sorridendo
sornione, che eravamo secondi". Tra i tratti del carattere di
Boncompagni, lo showman cita "il suo amabile cinismo". Colpito
dalla notizia della sua scomparsa, Fiorello manda "un abbraccio
alla sua famiglia e a Renzo Arbore".
Fazio, ci mancheranno l'intelligenza e l'ironia -
"L'intelligenza, l'allegria e l'ironia di Gianni Boncompagni, ci
mancheranno tantissimo...". E' l'omaggio di Fabio Fazio, in un
tweet.