Calcio

Calcio: Davies 'Ambasciatore buona volontà' per rifugiati

Dal campo profughi al Bayern: Unhcr, giocatore esempio di vita

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 25 MAR - ''Mi chiedo spesso che ne sarebbe stato di me se fossi rimasto nel campo profughi in Ghana dove la mia famiglia era approdata dopo essere fuggita dalla guerra civile in Liberia. Forse non sarei riuscito a diventare un calciatore professionista''. A ripercorrere così la sua vita è Alphonso Davies, difensore del Bayern Monaco e della nazionale canadese che l'Unhcr ha nominato 'Ambasciatore mondiale di buona volontà' perché "il suo percorso di vita può essere di ispirazione per milioni di persone''. Alphonso Davies e la sua famiglia sono stati trasferiti in Canada dal campo profughi in Ghana quando Alphonso aveva cinque anni. All'età di 15 anni, ha iniziato a giocare come calciatore professionista e, solo un anno dopo, ha fatto il suo debutto in nazionale, diventando il più giovane giocatore della nazionale canadese. Oggi, a 20 anni, Davies è considerato uno dei migliori calciatori del mondo, per la sua velocità e reattività in campo. "Sebbene il campo profughi fosse un luogo sicuro per la mia famiglia fuggita dalla guerra, mi chiedo spesso dove sarei se fossi rimasto lì e non avessi beneficiato dell'opportunità di reinserimento in Canada.
    Non credo che avrei potuto arrivare dove sono oggi", ha detto il giovane atleta.
    "Alphonso Davies incarna il potere trasformativo dello sport e siamo onorati che si unisca a noi", ha dichiarato Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati.
    "Lo sport ha l'incredibile potere di infondere speranza, guarire e contribuire a plasmare il futuro delle persone sradicate. Come parte del nostro lavoro con i rifugiati, vediamo ogni giorno come lo sport può migliorare la loro vita. La storia personale di Davies, il suo talento e il suo successo come calciatore professionista e il suo impegno nell'aiutare i rifugiati sono importanti'' ha aggiunto Grandi. Da parte sua Alphonso Davies ha dichiarato:"Voglio spiegare all'opinione pubblica quanto sia importante aiutare i rifugiati, ovunque si trovano, nei campi o nelle città, nei paesi dove sono approdati per fuggire alle guerre. I rifugiati hanno bisogno del nostro sostegno per sopravvivere, ma anche per poter avere accesso all'istruzione e allo sport, insomma per realizzare il loro potenziale". (ANSA).
   

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