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Atletica: Tamberi debutta 20 giugno 'un anno di costruzione'

L'azzurro su morte Floyd: 'bisogna tirar fuori la voce'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 10 GIU - L'esordio stagionale sempre più vicino, il sogno di Tokyo rinviato di un anno, l'attesa per il Golden Gala ai Marmi, le manifestazioni di piazza contro il razzismo, le chat con gli altri saltatori, le dirette su Instagram durante il lockdown, gli esami alla Luiss. Tutto Tamberi nella puntata di oggi di Atletica TV con il campione europeo indoor e primatista italiano del salto in alto, insieme al volto di Sky Sport Lia Capizzi. Il talk settimanale racconta la ripartenza di Gianmarco Tamberi (Fiamme Gialle), le speranze per il 2020 e alcuni lati meno conosciuti del campione. Quando ti rivedremo in pedana? "Debutto sabato 20 giugno a Formia. Da capitano azzurro mi sento di dover fare il primo passo. Sono stato l'ultimo a gareggiare, il 29 febbraio a Siena, con quel 2,31, e sarò il primo a tornare. Ovviamente è soltanto un primo test per riaffacciarsi alle competizioni e tenere alta la tensione e l'adrenalina. Non è stato facile in questo periodo trovare il focus quando non esistevano obiettivi a breve. Avevo pensato di cominciare il 18 ad Ancona, ma il fatto di andare in trasferta, spostarsi, vivere un contesto di gara diverso rispetto al mio campo di allenamenti, può darmi ancora più stimoli".
    Senza Tokyo, quale nuovo senso hai dato al tuo 2020? "Un anno di costruzione. Del rinvio di Tokyo, e di come mi sono sentito, sapete già tutto. Ma ora - aggiunge Tamberi - che è stato delineato un nuovo calendario, la voglia e gli stimoli cominciano a tornare. Senza la gara di punta come i Giochi di Tokyo, e poi neanche gli Europei di Parigi, potremo mettere a punto tanti piccoli dettagli che saranno utili il prossimo anno".
    Il mondo è in piazza per dire no al razzismo."Rabbrividisco quando vedo il video di Floyd. Non riesco a concepire quanto nel 2020 - conclude l'azzurro - si possa restare ancora così indietro. Siamo al 5G e qui qualcuno teorizza ancora la differenze tra razze. Penso sia giusto che noi sportivi sosteniamo queste battaglie contro il razzismo. Bisogna tirar fuori la voce". (ANSA).
   

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