Politica

Regionali: Velasco sostiene Bonaccini, è un uomo del popolo

'Ha fatto un buon lavoro fra le divisioni del centro sinistra'

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 7 GEN - "Sostengo Stefano Bonaccini, perché ha fatto un buon lavoro ed è un uomo del popolo". L'endorsement arriva da Julio Velasco, allenatore di volley argentino d'origine, ma cittadino italiano, che vive in Emilia-Romagna dal 1985 e che ha legato indissolubilmente il suo nome ai trionfi della squadra di Modena e della 'generazione di fenomeni' della nazionale italiana degli anni novanta. Lo ha fatto con una lunga lettera aperta, rivolta ai cittadini dell'Emilia-Romagna.
    Bonaccini, scrive Velasco, "ha fatto un buon lavoro in un momento storico difficile, tra difficoltà gravi come il terremoto del 2012, la crisi economica internazionale, i cambiamenti epocali in Europa e nel mondo. Tutto questo in mezzo alle divisioni che, come sempre, hanno ferito il centro sinistra. Se neanche quando si governa bene c'è l'appoggio dei cittadini, è difficile che ci sia progresso e che si possano correggere gli errori".
    Velasco, che precisa di non aver intenzione di lasciare il suo lavoro per dedicarsi alla politica, aggiunge anche che "nella sinistra ci sono esponenti e simpatizzanti pronti a giudicare con aria di superiorità morale e questo spesso dà molto fastidio a chi la pensa diversamente. Ma è altrettanto vero che Bonaccini non è uno di loro. Lui è un uomo del popolo.
    Non solo perché proviene da una famiglia di lavoratori, ma perché si occupa delle persone, le ascolta, si mette nei loro panni".
    L'Emilia-Romagna, dice Velasco, "è una delle zone più ricche d'Europa sia economicamente sia culturalmente. Certamente i problemi non mancano. Alcuni sicuramente sono conseguenza degli errori delle classi dirigenti, ma altri sono globali e fanno parte di un cambiamento troppo veloce, molte volte ingiusto e perfino feroce. Come sempre, c'è l'avidità dei pochi a danno dei molti. E ci sono nuovi problemi che richiedono idee originali, concrete, coraggiose, creative e poco rigide. Fare propaganda sfruttando ogni tipo di problema può funzionare nel breve termine, soprattutto in campagna elettorale, ma creerà solo dei problemi quando si tratti poi di governare. Anche se incolpare sempre gli altri sembra funzionare, io continuo ad avere fiducia nel fatto che le persone sappiano valutare". (ANSA).
   

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