Politica

Manovra: M5s: 'Se sarà necessario saremo in grado'. Stop di Salvini

Conte: 'Vedremo, devo parlare con i ministri economici'

Laura Castelli (archivio)

Redazione Ansa

Manovra bis, forse sì forse no. Si scalda, sul fronte dei conti pubblici, il confronto tra Movimento 5 Stelle e Lega con il viceministro Laura Castelli che paventa la necessità di una correzione in corsa per rientrare nei parametri europei e Matteo Salvini che, a stretto giro, liquida le ipotesi, avanzate nei giorni scorsi anche da Confindustria, come "fantasie". Mentre il premier, Giuseppe Conte, al momento non entra nella diatriba e si limita a spiegare che è un argomento su cui ancora si deve confrontare con il ministro dell'Economia, Giovanni Tria.

Non è quindi il solo decreto dignità, ancora ai blocchi di partenza per problemi sulle coperture ma anche sui contenuti, in particolare sul fronte del pacchetto lavoro, ad agitare gli animi nella maggioranza. A dire il vero al Tesoro, anche dopo gli incontri che ha avuto il ministro a Lussemburgo in occasione di Ecofin ed Eurogruppo, non ci si aspetta un irrigidimento di Bruxelles qualora si registrassero degli scostamenti nel piano di riduzione del deficit strutturale proposti tra l'altro dal precedente governo. Anche perché si tratterebbe in ogni caso di uno scostamento di 4-5 miliardi (l'Italia indica nel Def uno sforzo strutturale dello 0,1% mentre per la Ue non sono stati fatti sforzi, quindi lo scostamento sarebbe invece dello 0,3%) difficili comunque da recuperare quando ormai si è già superata la metà dell'anno.

Possibile, quindi, che la questione venga posticipata al confronto che si aprirà con la Commissione in autunno, quando il nuovo esecutivo avrà delineato il suo percorso programmatico e chiederà nuova flessibilità per far fronte ai tanti impegni promessi, a partire dallo stop agli aumenti di Iva e accise da 12,4 miliardi. Servirà una manovra bis? "Non lo so... Perché la verità è che pare di sì, ma ancora non ci sono delle informazioni così chiare" dice però il viceministro Castelli, assicurando che in ogni caso il governo gialloverde sarebbe pronto a far fronte a questa eventualità. "Sono fantasie di Confindustria", taglia corto invece il vicepremier leghista mentre il sottosegretario Armando Siri, assicura che "con la volontà politica si trovano le risorse" ma l'Italia "ha bisogno di dare un boost importante all'economia" con misure come la flat tax.

 

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