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Italicum, la Consulta: via il ballottaggio, ok premio. La Cei: 'Non normale dipendere dalla magistratura'

La Corte Costituzionale dichiara illegittimo il ballottaggio previsto dall'Italicum e salva il premio di maggioranza per chi supera la soglia del 40% dei voti

Redazione Ansa

"Mi pare che sia sotto gli occhi di tutti che ci siano due leggi elettorali frutto del lavoro della magistratura. Non è normale un Paese in cui la magistratura detta tempi e modi all'amministrazione, vuol dire che la politica non ha fatto il suo mestiere". Lo ha detto il segretario generale della Cei, mons.Nunzio Galantino, parlando della sentenza della Consulta sull'Italicum. "La politica deve riflettere e interrogarsi su questo" ha concluso Galantino.

"In Italia si apre la strada verso il voto". Così l'Osservatore Romano, quotidiano della Santa sede, titola un articolo sulla sentenza della Consulta sull'Italicum, in cui illustra i punti salienti della legge elettorale, così come è stata modificata ieri dalla decisione della Corte costituzionale. "Una legge immediatamente applicabile, come specificano nel dispositivo gli stessi giudici", sottolinea il giornale vaticano.

Maroni: fare lista unica centrodestra - La legge elettorale "uscita dalla Consulta ci consente di andare a votare subito" e per noi è "una sfida ancora più importante, nel centrodestra, perché ci costringe a metterci insieme, a fare una lista unica, perché il premio di maggioranza va alla lista". Lo ha detto Roberto Maroni a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università statale di Milano. Secondo l'ex segretario della Lega, il leader del 'listone' sarà "il candidato premier" che si può selezionare con le primarie.

Secondo il presidente del Senato, Pietro Grasso, "un'intesa tra partiti deve esserci. Sono convinto che debba esserci un testo parlamentare su cui i partiti si confrontino". La questione dell'omogeneizzazione dei sistemi elettorali di Senato e Camera "è funzionale a una maggioranza che sia armonica e omogenea in una Camera e nell'altra, che possa consentire la governabilità", ha detto Grasso. Il tema della omogeneità dei sistemi, ha aggiunto, "incide quindi sulla governabilità che è un valore che è stato da tutti indicato come da difendere a tutti i costi, quindi anche dal Presidente della Repubblica".

"Non è pensabile che in una democrazia sia un organo giurisdizionale e non legislativo a scrivere la legge elettorale". Lo afferma Silvio Berlusconi in un'intervista al Foglio in edicola domani.

Salta il ballottaggio VIDEO, resta il premio di maggioranza al partito che supera il 40% dei voti, non sono toccati capilista e plucandidature, ma viene fissato un limite importante: in caso di vittoria multipla, non si può scegliere il collegio in cui risultare eletto, ma interviene il criterio del sorteggio. E' l'Italicum 'riscritto' dalla Corte Costituzionale, che lascia in campo una legge immediatamente applicabile. Un concetto, questo, che la Corte ha voluto esplicitare mettendolo nero su bianco nel comunicato ufficiale per non lasciare dubbi residui su un aspetto scontato per i giuristi, ma non per la politica. LE REAZIONI dei partiti

Diverse le reazioni dei legali che hanno impugnato la legge. "Siamo soddisfatti, il governo è stato sconfitto" dicono Felice Besotri, Michele Ricciardi e Michele Pennino. "Non si può andare a votare subito a meno che non si vada a votare con due leggi non omogenee su questioni essenziali, come soglie d'accesso e coalizioni". "Abbiamo ottenuto il minimo indispensabile in luogo del massimo che sarebbe stato possibile", dichiara invece Vincenzo Palumbo, secondo il quale però "si è aperta la strada a un precedente importantissimo per insorgere contro una futura legge elettorale che mettesse in discussione il diritto costituzionale al voto".

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