America Latina

Cile: domenica primo voto dopo le proteste,sinistra favorita

Si vota successore del presidente Piñera e nuovo Parlamento

Redazione Ansa

Si chiude oggi in Cile la campagna elettorale per il voto di domenica con cui 15 milioni di cileni potranno scegliere il successore del presidente Sebastián Piñera e i nuovi membri (27) del Senato e della Camera dei deputati (155).
    Si tratta di elezioni di portata storica, che giungono dopo una stagione di proteste popolari scoppiate nel 2019 e dopo il voto per una Assemblea costituente in cui hanno prevalso candidati di sinistra, indipendenti e di movimenti sociali di base.
    Secondo i sondaggi, dei sette candidati in lizza per la massima carica dello Stato, solo due - Gabriel Boric, di sinistra, e José Antonio Kast, di destra - hanno possibilità di vittoria, e saranno quasi certamente costretti al ballottaggio, che si terrebbe il 19 dicembre. I sondaggi, sospesi oltre due settimane fa, hanno confermato che Boric (Apruebo Dignidad) e Kast (Partido Republicano) monopolizzano i favori dell'elettorato, con una tendenza favorevole al primo in occasione del ballottaggio, grazie ai potenziali voti dei candidati eventualmente eliminati al primo turno.
    I risultati di domenica saranno cruciali anche per la configurazione del nuovo Parlamento. Più di 1.000 candidati si contendono i seggi della Camera e circa 170 quelli del Senato.
    C'è molta incertezza sulle proporzioni della possibile vittoria dei partiti di centro-sinistra e sinistra nelle legislative: se ottenessero il controllo dei 2/3 del Parlamento, il modello economico cileno potrebbe cambiare profondamente; modifiche che peraltro si attendono anche dalla Costituzione che sostituirà quella voluta da Augusto Pinochet nel 1980. 
   

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