Europa

Germania: dopo il successo Afd annuncia una svolta. E Frauke Petry abbandona il gruppo

Lo ha detto a Dresda la ex leader, che aveva annunciato di non voler entrare nel gruppo parlamentare

Frauke Petry

Redazione Ansa

Frauke Petry lascia il partito Afd. Lo ha detto a Dresda la ex leader, che ieri aveva annunciato di non voler entrare nel gruppo parlamentare.

La Petry ha annunciato di voler rinunciare al ruolo di capogruppo nel Landtag della Sassonia. E a proposito del'uscita dal partito ha aggiunto: "è chiaro che seguirà questo passo". Ieri Petry, che ha 42 anni, e che è attualmente la portavoce federale del partito insieme a Joerg Meuthen, aveva annunciato a sorpresa di non volere fare parte del gruppo parlamentare del partito che oggi si sta incontrando per la prima volta al Bundestag. 

E il partito populista della destra tedesca Afd si è riunito oggi per la prima volta come gruppo parlamentare nel Bundestag, nell'edificio Marie-Elisabeth-Lueders. Si tratta di un momento dalla portata simbolica importante in Germania. 'Alternative fuer Deutschland', partito dalle tesi assai controverse, che spaventa opinione pubblica e politica, ha ottenuto il 12,6% (e 94 seggi) e si è affermato come terza forza politica nel Paese al voto di domenica. Afd arriva a questo appuntamento però già in una profonda crisi interna: la leader Frauke Petry ha annunciato a sorpresa ieri di non voler far parte del gruppo parlamentare, facendo immaginare una scissione.

"La campagna elettorale è finita. Noi abbiamo una grande responsabilità nei confronti dei nostri elettori. Ed è ovvio che il linguaggio di una campagna elettorale è diverso da quello che si usa in Parlamento", ha detto Alexander Gauland, incontrando la stampa in Parlamento, prima di riunire il gruppo parlamentare di Afd.

 Intanto il partito socialdemocratico (Spd), uscito fortemente ridimensionato dalle elezioni, avverte: "se l'Afd pensa che il Bundestag possa essere una tribuna per messaggi razzisti, incontreranno l'opposizione decisa dell'Spd", ha detto il capogruppo uscente dell'Spd, Thomas Oppermann. "Nel parlamento tedesco non ci sarà spazio per il disprezzo per le persone", ha aggiunto. Poi Oppermann ha ammesso l' 'amara sconfitta' di domenica 24 settembre, "il peggior risultato dal 1949. Martin Schulz ha combattuto fino alla fine, ma non abbiamo raggiunto il risultato. Noi interpretiamo questo voto come una bocciatura della Grosse Koalition, gli elettori ci indicano l'opposizione. E noi ci andremo all'opposizione per servire il paese e la democrazia".

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