Economia

Immobiliare: sprint Lazio, entro 2020 vendite come precrisi

In 2016 56 mila compravendite, 73 mila entro 3 anni

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 29 MAR - Buone previsioni per il mercato immobiliare del Lazio che entro 3 anni dovrebbe tornare ai livelli precrisi di 10 anni fa per numero di vendite e prezzi.
    E' quanto si legge negli Scenari immobiliari sulla regione presentati a Roma. Il Lazio rappresenta la seconda regione italiana per numero di compravendite, 56 mila, dietro soltanto la Lombardia, circa l'11% del totale.
    La regione ha segnato un incremento del 16,7% nel 2016, in linea con l'andamento italiano del 16,9%. Prima tra le regioni del centro, si è passati in un anno da 48mila a 56mila compravendite, superando la Toscana, che ha fatto registrare 34mila compravendite nel 2016, il 6,6 per cento in più rispetto al 2015, quando si sono attestate 29mila compravendite.
    Per il 2017 è attesa una prosecuzione del trend di crescita, che dovrebbe far registrare in regione 61mila compravendite residenziali, cioè il nove per cento in più rispetto al 2016 e l'undici per cento delle 560mila transazioni nazionali previste per il 2017.
    Il peso di Roma rimane sempre maggiore rispetto al resto delle province, registrando da solo la metà delle transazioni realizzate in tutta la regione.
    Dopo diversi anni di calo delle quotazioni si intravede un andamento al rialzo per il 2017, leggermente più accentuato per il Lazio rispetto alla media italiana, per la presenza della capitale, ma anche gli altri capoluoghi dovrebbero seguire lo stesso trend positivo Anche nei prossimi anni il Lazio dovrebbe mantenere un andamento parallelo a quello nazionale, con un aumento delle compravendite più accentuato dal 2017 in avanti, che tenderà a rafforzarsi a partire dal 2018, quando le compravendite della regione dovrebbero crescere mediamente del 6% all'anno, arrivando a 73mila transazioni nel 2020. Dovrebbero raggiungersi nuovamente i valori pre-crisi di dieci anni fa.
    A partire dal 2017 il rialzo delle quotazioni, specie a Roma, sarà costante fino al 2020, tornando ai valori del 2007. Si nota che i valori della regione non sono mai scesi oltre i dieci punti percentuali, al contrario dell'Italia, che arriva a perderne anche sedici nel 2016.(ANSA).
   

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